Mi vado ad allenare al parchetto sotto casa. E da buon cittadino medio che non ha animali domestici, prima mi irrito, poi mi sdegno e infine mi incazzo come un cinghiale quando i loro padroni, lasciano liberi i cani dal guinzaglio a scorazzare e “altro”, fuori dagli spazi loro riservati.
Nel “mio” parchetto sono 4 i tizi i che fanno questo. Li ho identificati.
Uno di questi ha un setter grigio e marrone.
Quell’imbecille un paio di domeniche fa lo aveva lasciato libero e questo era venuto nel “mio” praticello a pascolare.
Mi sono fermato e mi sono sbracciato per indicare al padrone di richiamarlo e che stava per sporcare.
E questo non va a capire che stavo facendo dei complimenti del tipo “ah che bel cane, ah come è simpatico, ah guarda come caga bene nel prato dove mi sdraio per terra”?. E mi fa un sorriso da ebete.
A questo punto il cane, che intanto ha trovato la sua dimensione, inizia a cagare, al che io sempre con linguaggio del corpo riesco farmi capire che non doveva farlo. Lui allarga le braccia come per dire “che ci posso fare?” e se ne va senza pulire.
L’ho vaffanculeggiato ad alta voce.
Adesso il “mio” praticello sembra la sala da pranzo della mucca Carolina.
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