lunedì 9 luglio 2018

In moto si usa, a Siracusa XIV

Alla sera non riesco più a scrivere. Ieri volevo immergermi nella festa del paese dove ho la casa, Floridia, ma era veramente una tristezza; alle dieci e mezza non c’era già più niente da mangiare. Allora ho fatto un giro ad Ortigia, ma anche lì, oltre a quattro artisti di strada, non c’era molto da vedere. 
Con ieri ho chiuso la parte dedicata alla cultura, con la visita di Noto. Devo dire che sono stato positivamente sorpreso per la bellezza è soprattutto per il restauro e la valorizzazione del centro storico.
In generale sono rimasto sorpreso. Un Milanese scende al sud con preconcetti e stereotipi, confermati dal poco tempo passato a Palermo. 
A Siracusa Ci sono tante macchine ma tutti guidano bene (tutti al cellulare in macchina ma vanno piano), c’è il rispetto del codice della strada, i negozi fanno tutti lo scontrino; ti spiegano, ti raccontano e ti parlano della loro terra. 
Penso che nel DNA del Siracusano sia rimasta la consapevolezza di essere appartenuti ad una capitale dell’antichità che ha tenuto testa alla grande Atene. E nei secoli si è conservato questo  orgoglio e questa stima di se’.
Qui, forse meno che da altre parti in Sicilia, i soldi vengono sprecati di meno, forse c’è un maggior interesse comune piuttosto che quello del singolo.
È la mia impressione, questa.
Ma tornando alla cronaca del mio viaggio, subito dopo Noto sono andato alla spiaggia di Calamosche nella Riserva di Vindicari, a fare un po’ di mare.
Oggi e domani che sono gli ultimi giorni pieni saranno dedicati al Mare. 








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