lunedì 30 novembre 2015

Sonnambula

Ieri domenica, la figlia grande era ammalata e ha dormito, in sostanza, tutto il pomeriggio. Ad un certo punto ha iniziato a ridere come una matta.
“Alice perché ridi? Alice? Alice? “
Niente, continuava a ridere. Ad un certo punto si è alzata ed è andata in bagno sempre ridendo.
Poi è tornata nel letto, ridendo, e si è riaddormentata, come se niente fosse.

38,5 di febbre.
La domanda poi mi è uscita dal cuore: "Cazzotiridi?"



mercoledì 25 novembre 2015

lunedì 23 novembre 2015

007

Non mi sommergete di insulti, per favore, ma li ho visti tutti quanti e più di una volta: Daniel Craig, secondo me, è il miglior James Bond di sempre.

Ohh!! Ce l’ho fatta, ho fatto outing.


venerdì 20 novembre 2015

Priceless IV - Friendzone

Ritorniamo a scrivere di cazzate.
Che è la cosa che mi riesce meglio. 
Mi è successo di eseguire una perfetta friendzone

Per Whatsapp, un classico.





martedì 17 novembre 2015

E che dire?

Abbiamo preferito non scrivere niente in questi giorni in questo blog che ha deciso di essere un po' leggero, per scelta.
Molti miei amici blogger hanno deciso la stessa cosa perché non necessariamente uno è costretto a dire qualcosa.
Una mia amica mi ha detto: "Credo di aver scritto uno dei più bei racconti, giovedì, ma non ho avuto fortuna ed è uscito nel giorno della paura. Coperto dal sangue e dalla merda".
E le ho dato ragione.
Io sono stato al mare con le mie bambine: la grande era un po' smarrita, sentendo i grandi parlare; mi ha fatto domande su quello che era successo in Francia: la Francia (che per lei è Tolosa) è un po' per lei un luogo che s’incontra nei sogni. Io mi trovavo in difficoltà a spiegarle che il mondo è comunque bello e le persone sono buone, anche se tante volte accadono delle cose un po’ tristi.
La piccola è forse proprio piccola e per lei il mondo è sempre bello e ride sempre e ha voglia di giocare.

Venerdi ho visto un bel concerto e poi sono andato al mare a fare il circo e far ridere le mie figlie.

E comunque la figlia di Chuck Norris sa come fa il coccodrillo.




venerdì 13 novembre 2015

Bastiano e Melania, la vongola che volò verso la luna.

Domenica scorsa mentre il Porco faceva una passeggiata in riva al mare a raccogliere i vetrini, ha trovato una conchiglia di un “cuore”, un frutto di mare simile alla vongola. Siccome aveva la forma di un’ala, ha subito mandato la foto alla sua amica Manza , dicendole: “Manzè questa conchiglia è a forma di ala, ci potresti scrivere un racconto”. Lei ha risposto: “Scrivilo anche tu!”.
Questo quindi è il secondo progetto di racconto con lo stesso tema: non è una gara a chi lo scrive meglio (sicuramente quello di Amanda sarà molto più bello) però ci piaceva l’idea di deliziare i nostri blogger che ci frequentano.

Bastiano e Melania, la vongola che volò verso la luna.

Bastiano aveva già in mano la fetta di limone e il coltello per aprire la vongola, quando si accorse che aveva una forma strana.
Pulì per bene la conchiglia dalla sabbia, sciacquandola con l’acqua di mare e provò a osservarne meglio la forma. Non era certamente una vongola. Era più grande e con le striature rugose con colori vivaci che andavano dal marrone al giallo. Dalle sue parti la chiamavano caparoza.
Questo era però ancora più strano: le due valve erano più strette ed allungate e finivano a punta; sembravano due ali chiuse come per proteggere un angelo.
Bastiano, che non si faceva certo suggestionare da poetiche figurazioni, afferrò la lama del coltello pronto ad aprire la conchiglia, quando senti una voce intimargli: “Fermo!”
Bastiano si guardò intorno cercando chi avesse mai parlato; non vide nessuno: la spiaggia era completamente vuota. Voltò lo sguardo intenzionato a gustarsi il frutto di mare, quando una leggera vibrazione proveniente dalla conchiglia accompagnò una perentoria intimazione: “Fermo li!” La voce, un po' attutita, proveniva chiaramente dalla conchiglia. “Guai a te se usi quel coltello”
Bastiano, evidentemente sorpreso, lasciò cadere la conchiglia in terra e fece un salto indietro.
“E adesso ributtami in acqua, grazie”
Bastiano, più divertito che spaventato raccolse la conchiglia, la sciacquò di nuovo e si mise a osservarla.
“Nell’acqua, ti ho detto!”
“Ma tu parli!” disse finalmente Bastiano.
“E tu non mi ascolti” rispose la conchiglia.
Con un sorriso Bastiano avvicinò la bocca e le chiese: “E perché non dovrei mangiarmi una caparoza?”
“Innanzitutto sono un cuore, non una caparoza, e mi chiamo Melania, tzè che rozzo!. Tu non mi puoi mangiare” continuò Melania “ perché domani volerò sulla luna”
“nessuno può volare fino alla luna” disse Bastiano.
“Domani il mare sarà in tempesta, io risalirò sulla superficie, aspetterò l’onda giusta, la raffica di vento favorevole, darò un colpo con le mie conchiglie alate, le staccherò e vuuum! Sarò in volo fino alla luna”.
“E’ la storia più assurda che abbia mai sentito” disse Bastiano “ma non ti mangerò” e lanciando Melania, una risata argentina accompagnò la lunga traiettoria curva verso il mare.    
“Grazieeee!”, urlò Melania di rimando prima di tuffarsi in acqua.
Bastiano si sedette sulla riva e prese una vongola e il limone dal cesto di vimini. Indugiò un momento prima di chiedere: “Qqualcun'altra di voi deve dirmi qualcosa?”
Non ricevendo nessuna risposta, si gustò gli ultimi frutti di mare, osservando delle nubi nere che si radunavano all’orizzonte.
Si era dimenticato ormai dell’accaduto e qualche giorno dopo Bastiano ritornò sulla spiaggia, perché il mare dopo la tempesta dona sempre dei regali alla terra.
Mentre raccoglieva dei rami di una forma strana, raccolse una conchiglia a forma di ala con dei colori vivaci e la esaminò. 
“Diavolo d’una Melania, ce l’ha fatta!” esclamò, alzando uno sguardo fantasticante come per cercare in un limpido giorno di sole, la luna.
“No, ma ci riprovo domani!”, gli rispose una voce femminile proveniente da uno scoglio lì vicino. E un granchio si tuffò in acqua.

E a Bastiano sembrò, anche se non era del tutto sicuro, che il granchio gli avesse strizzato l’occhio.   



giovedì 12 novembre 2015

Cadavere VII

E questa è la foto di sua moglie.


mercoledì 11 novembre 2015

Cadavere VI – l’Allemando

Perché quando il mio capo tedesco mi ha chiesto:
“Herr Schwein, ma tu hai problemi condividere il tuo nuovo ufficio con il Cadavere?”
“Si, digli si!” diceva la mia coscienza.

Invece io ho detto no. E mi sono scavato la tomba.


martedì 10 novembre 2015

Cadavere V - Le Origini

A questo punto so che volete sapere perché si chiama Cadavere.
  • Adesso ha l’ufficio al settimo piano, luminoso, luce solare ecc. prima il suo ufficio era al piano -1, con la luce solo artificiale e una piccola finestrella altezza pipi di cane. Il suo ufficio era comunemente conosciuto come Cripta.
  • Puzza, non si lava, usa gli stessi vestiti per tre giorni di seguito.
  • Parla a bassa voce, rantola.
  • Ha subito un’operazione chirurgica al cuore, ha un pace maker o una roba del genere. E allora “non posso fare sforzi, non posso subire le onde elettromagnetiche e non mi devo stressare e sono fotosensibile (!)” e che palle…
  • È magro, pallido e grigino. Veste vestiti tristi (marrone per lo più) di un paio di taglie superiori alla sua.
  • Si lamenta sempre (come gli zombi)
  • Si riposa in una cassa di terra. 


lunedì 9 novembre 2015

Cadavere IV

Una cosa che non sopporto è la gente che parla a bassa voce. Questo non solo non si sente quando parla, ma rantola anche. Sempre con lo stesso tono. Non si capisce se parla da solo o con me. Io non lo sopporto.




mercoledì 4 novembre 2015

Priceless III + bonus

Stanotte Alice ha dormito con Rigor e al mattino ne è andata fiera: “papà guarda! ha dormito con me! “, io penso che l’abbia fatto perché non sa dire di no ai peluches e alle bambole   .

Priceless bonus.
“Aghe cosa vuoi mangiare a colazione?”
“Latte col cioccolato [sarebbe latte di riso con il cacao]
“no, di colazione sostanziosa!”
“Mortadella”
“Con o senza magno [maionese]?”
“Senza che devo andare all’asilo” 


martedì 3 novembre 2015

Priceless II

Agata che tira un calcio in faccia alla dottoressa vaccinatrice dopo che le aveva detto che non le avrebbe fatto male. 
Perché nessuno dice le bugie all’Agata. Nessuno.