giovedì 30 settembre 2010

Bodibilding III

È un po' lunga ma ne vale la pena e ditemi se non sembra il copione di karate kid


Vado in della palestra (del budibulding) alla sera tardi quando non c’è nessuno, per allenare un po' il Kung fu.

Entro nella sala corsi della palestra, faccio il saluto e inizio il riscaldamento con il pa tuan chin.  e vedo con la coda dell’occhio avvicinarsi lo steward e che si mette comodo sulla pila degli step e mi guarda.

P. “Ahi ahi” penso.

S. “senti…, ma tu fai qualche arte marziale?” eccolo lì.

P. “no, danza moderna” penso, ma rispondo “sì, faccio kung fu”

S “perché io vorrei fare wu shu” dice

P “wu shu vuol dire Arte Nazionale ed è chiamata così perché è stata codificata una arte marziale “di Stato” durante la Rivoluzione Culturale di Mao negli anni 60, ma alla fine è sempre kung fu. Tutto dipende dallo stile che vuoi praticare”

S “tu che stile fai, la mantide, il serpente…?” mi chiede

P “oh, abbiamo un altro estimatore di Kung Fu Panda!” penso, ma dico “non intendo l’animale a cui si riferisce l’esecuzione dell’esercizio, intendo dire che ci sono vari stili: ogni Maestro fondatore ha dato vita ad un proprio stile: quello della Cina del Nord, lo stile del Sud o quelli giapponesi derivati dal nostro, per via della persecuzione dinastia Qing sui praticanti delle arti marziali”. E qui mi sono ammazzato con le mie stesse mani.

S “ah, la rivolta dei Boxer” dice; e qui non ho voluto infierire

P “beh, si… più o meno…”

S “senti… ma tu lo applichi il kung fu?”, eccolo li dove vuole arrivare, l’Urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente

P “molto poco, non sono ancora in grado…”

S “ah, quindi lo fai da poco….”

P “beh si, otto anni…”

S “otto anni? e non fate i combattimenti tra di voi? Perché in molte arti marziali si combatte dopo pochi mesi”

P “quelle non sono arti marziali, ma sport di combattimento. I primi scambi di colpi tra di noi li facciamo dopo 4 anni di pratica, con dei combattimenti preordinati: io so che pugno mi tira, lui sa come io paro, ecc..”

S “e basta?” risponde molto deluso e qui ho iniziato a divertirmi.

P “ i primi combattimenti un po' più liberi, tipo Bruce Lee, li fai alla soglia della cintura nera, dopo 7-8 anni di pratica…. Sai….è molto pericoloso…”

S “quindi, in caso tu dovessi combattere in strada non ti sapresti difendere!”

P “non ho nessuna intenzione di combattere in strada, non è per questo che faccio KF”

S “si, ma in una ipotetica situazione di pericolo, come combatteresti?” e qui sono salito in cattedra

P “intendi una situazione tipo “I guerrieri della Notte” o “Arancia Meccanica” dove ci sono le bande di teppisti che girano di notte con bastoni e catene a provocare risse?”

S “si, esattamente”

P “non esistono situazioni di questo genere in una società civile…”

S “beh, ma immagina che accadesse”

P “beh…difficile dirlo, c’è il fattore sorpresa, aggressività…”

S “ma come andrebbe a finire”

P “beh…le prenderei”

S molto sorpreso: “ah! Davvero?”

P “beh no, in realtà cercherei di scappare”

S “ma scusa dopo 8 anni di kung fu non ti sapresti difendere?”

P “no, ed è per questo che scapperei: nel senso che il mio insegnante mi insegna a tirare un pugno o un calcio, non con la forza del braccio, ma con gli 80 chili del mio corpo, con la velocità massima possibile e nel punto più preciso possibile. O zero o cento. Non avere via di mezzo. Troppa poca esperienza per controllare. Meglio non rischiare” qui ho usato di proposito il verbo all’infinito con un lieve accento cinese.

S “ah quindi in questo senso non serve molto il tuo kf”

P “nel tuo senso, il kung fu non serve”


Pausa di meditazione, una ragazza lo chiama e per chiedergli come si usa una Lat Machine, ma dopo cinque minuti rientra e torna all’attacco.

(continua… )

mercoledì 29 settembre 2010

Alla ricerca di una propria identità

Lo stile di questo blog è per lo più leggero.
Ogni tanto c’è dentro qualche riflessione sulla vita, l’universo e tutto quanto, ma non si può certo dire che sia pieno di menate e che uso social media per buttarvi addosso le mie menate.
Qui si parla in maniera leggera di sport, di Patatine, di cibo, di amenità in generale e vedo che ci sono molti commenti, molti Feed.
Allora ho voluto fare il figo. Ho scritto una recensione di un libro. Un libro che mi sono letto in inglese, che non è ancora uscito in italiano, di cui non c’è ancora una parola in italiano su internet. Uno scoop, si potrebbe dire…
Risultato: 1 commento. (Ringrazio la persona che mi ha commentato)
L’impressione è come se Massimo Boldi si mettesse a recitare il Macbeth.
Anche in famiglia mi hanno detto: “che palle…”, “quando scrivi qualcosa su Patatina, che mi fa ridere?”.
1° non è che uno fa ridere a comando
2° se avessi voluto scrivere qualcosa sui bambini, avrei dovuto iniziare già da un po' prima che Patatina nascesse. Ma un “Ma che davvero? ” al maschile non avrebbe avuto un grosso seguito.
E poi io sono il Porco. Io parlo di sport, cibo, vitello tonnato, che sono le tre cose che riesco a fare meglio.
Mi volete frivolo? Va bene, scriverò frivolezze, che in confronto Cioè è Alla Ricerca del Tempo Perduto.

martedì 28 settembre 2010

Feed di Mira Grant – recensione, quella vera.

NON contiene “Spoiler”; potete leggere senza cheil finale venga svelato.

Feed è un sistema per tenere informato il navigatore di siti internet che vengono aggiornati frequentemente, come i siti di informazione ma soprattutto i blog.
Feed in inglese significa anche pasto.
La copertina del libro che rappresenta il simbolo del “feed” informatico scritto con il sangue
e il sottotitolo (“La buona notizia: siamo sopravvissuti, la cattiva: anche loro”) lasciano pochi dubbi sul contenuto del romanzo.

Trama:
Nel 2014 si sono scoperte le cure contro il cancro e il raffreddore comune. Purtroppo gli effetti collaterali sono stati più gravi del previsto: gli antigeni sono mutati e si sono combinati geneticamente fino a modificare la struttura del Dna dei mammiferi. Contrarre il virus Kellis-Amberlee significa trasformarsi negli zombie dei film horror degli anni 80.
Ma al contrario dei film, la vita è andata avanti e gli uomini sono riusciti a sopravvivere e convivere con questa calamità. Cosi Georgia Mason, giovanissima giornalista blogger, viene presa in servizio dal Senatore Ryman per seguire e sostenere la sua campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali del 2040, dove il giornalismo tradizionale è stato sostituito dai social media.
Aiutata dal fratello Shaun e dall’amica Buffy, Georgia nel riportare l’attività politica di Ryman, scopre e indaga sulla storia più sconvolgente che le sia capitata.

Commento:
Chi questa Mira Grant ? è lo pseudonimo di Seanan McGuire , giovane scrittrice di romanzi horror. Le informazioni personali diffuse dal suo sito http://www.miragrant.com/, la descrivono come una psicopatica che dice di abitare in una fattoria decrepita con gatti, film horror e romanzi che parlano di spaventose malattie, dorme con un machete sotto al cuscino e che tutti devono temere.
Noi Europei, molto più sobri, ma soprattutto voi lettori di libri seri, sicuramente scuoterete la testa visitando il sito, con una espressione di commiserazione leggendo aforismi alla “Chuck Norris facts  ”
Io credo che al di la di questa maschera costruita dagli editori degli scrittori horror nordamericani, Mira Grant sia una ragazzona californiana a cui piace giocare ai giochi di ruolo e passare le serate con i propri amici in tutta tranquillità e che abbia un buon talento per scrivere i romanzi horror.
Va riconosciuto a Mira il merito di riprendere il tema super sfruttato dei morti viventi, dargli un fondamento scientifico e usarlo come sfondo di un giallo giornalistico. Purtroppo sono abituato troppo bene alle meticolose ricostruzioni scientifiche della ditta Lincoln & Child e a volte la spiegazione della genesi degli zombi e della coabitazione con gli esseri viventi, mi risulta insoddisfacente.
Ho letto la versione in lingua originale (la versione italiana non c’è ancora) e a dispetto del mio livello di conoscenza dell’inglese, ho apprezzato i cambi di ritmo, i discreti dialoghi e una trama non scontata; se lo leggete vi immedesimerete in Georgia, che narra in prima persona e con lei vivrete lo stress dai snervanti e ripetuti test del sangue, il suo disagio della malattia agli occhi e, naturalmente, le veloci scene di azione oltre a, naturalmente a leggere i suoi post: insomma mi sono divertito.
Sperando in una buona traduzione in italiano, che non voglio perdere, ci aspettano altri due sequel del romanzo a completare la trilogia: Blackout nel 2011 e Deadline 2012. Anche se Feed è pronto e finito così come è e, con un buon regista e una buona produzione si possa eseguire una buona resa cinematografica. Ma sono terrorizzato dalla attuale qualità scadente di film horror a meno che il Maestro (così chiamato da Shaun e Georgia) Romero ci metta una zampa nella sceneggiatura.

Vi lascio con una frase di un post di Shaun: “Darwin was right: Nature doesn’t fair play”. Buona Lettura.

lunedì 27 settembre 2010

Feed di Mira Grant

Ho finito il libro e, come promesso, ve ne faccio la recensione.

Autore Mira Grant, pseudonimo di Seanan McGuire
Editore Orbit
1° edizione 2010
Pagine 588
Peso 300,31 g
Dimensioni cm 11,4 x 17,7 x 4 (4,5’’ x 7’’ x 1,5’’)
Costo 11,5 euro
Costo pagina 0,019 euro
Carta usata 59,3 mq
Linee 10.714
Parole 162.647
Lettere 739.464
Lunghezza media parole 4,5 lettere
Spazi 159.056
Lettera più frequente E
Lettera meno frequente Q
Segno di interpunzione più frequente Punto
Parola più frequente :That 22.840 volte
Pronome più frequente: I (io) 3002 volte
Verbo più usato: to be; forme verbali: was (imperfetto verbo to be) 2.531 volte e were 1.236 volte
Nome proprio più frequente: Shaun (il fratello della protagonista) 1472 volte
Parola più frequente (esclusi pronomi, articoli, preposizioni, nomi propri, ecc): zombies 1177 e zombie 1001
Alcune curiosità:
Fresh 530 volte e Infected 541 volte ; la due parole si riscontrano spesso combinate insieme con il significato di “trasformato in zombie da poco tempo”
Idiot è ripetuto 235 volte
Stupid è ripetuto 176 volte


sabato 25 settembre 2010

AQP (Asino Quanto Pesi) II

Il seguente post è pieno di parolacce. La volgarità ed le frasi razziste all’interno sono puramente l’espressione della parte oscura dell'asino che c’è in me. Che a volte fa contrasto col Porco che è sempre illuminato e puro come un giglio. A volte.
Ieri ho parcheggiato la moto sotto casa e ho pensato: “non metto la catena, tanto esco tra mezz’ora”.
Sono uscito di nuovo e la catena che di solito appoggio alla pedana dello scooter era sparita. Mi sono incazzato come una belva.
E ho iniziato: ecco… che schifo di quartiere…è diventato una casbah... non puoi lasciare una cosa e te la fregano… saranno stati i peruviani…no, sono quei ragazzini coglioni che non hanno un cazzo da fare… quindicenni brufolosi e segaioli…a calci in culo a studiare…vedi se so che Patatina esce con uno di ‘sti deficienti…poi una catena…cosa te ne fai…devi tagliare con il flessibile… comprare un altro lucchetto… poi la catena è già corta… che cazzo te ne fai… per 20 euro di catena… imbecilli..
E sono andato avanti cosi tutta la sera, sono andato da Gulli, e anche da lui: blobloblo, blobloblo,blobloblo, una pentola, con Gulli che rincarava la dose (“anche con il flessibile... è acciaio speciale, faranno una fatica assurda, per 10 euro di catena..”)
Torno a casa (notte) e noto che la moto del mio vicino, che è un egiziano (una persona, bravissima e gentilissima), è attaccata al palo con una catena, identica alla mia. Non vi dico cosa ho pensato. Anzi addirittura ho provato la chiave per vedere se si fosse aperto il lucchetto (ovviamente no, la catena era la sua).
Stamattina vado nel box, tiro fuori la catena di riserva, metto la chiave del lucchetto nel portachiave, la pulisco, la sistemo sopra la pedana dello scooter, apro il bauletto per mettere lo zaino e cosa trovo? La catena, che mi avevano fregato, nel bauletto.

AQP, totale e rincoglionito perché non mi ricordo di avere messo la catena nel bauletto, cosa che non faccio mai (perché la catena è sempre in terra ed è sporca e nel bauletto metto le cose pulite).
AQP doppio, perche ho pensato che qualcuno mi avesse preso la catena e l’avesse messa nel bauletto per farmi uno scherzo.
Il bauletto è sempre chiuso a chiave.

giovedì 23 settembre 2010

SMS

La Genia al mare con Patatina non trascura la Leadership:

21/09/10 21:38
Vado a dormire se mi sveglio di notte ti chiamo. Lascia i soldi alla karin [ragazza che fa le pulizie]. Metti via i vestiti in veranda piuttosto stipali nell’armadio . non lasciare roba in giro. Scrivi biglietto karin con queste indicazioni: formule cortesia + lavare MOLTO bene pavimento salotto, mettere cera emulsio rapida, spolverare e pulire bene camera Patatina e chiudere la porta della camera.

23/09/10 h10:20
Fai auguri a marco da parte mia. Porta contenitore del tirami su [frigo-verre gigante] a nadia. Insulta l’idraulico. E fallo venire lune o marte cosi la karin lava. Prepara lettino patatina. Metti via spesa . scrivi post su wasabi . procurami sonniferi pesanti, misura pareti divano, chiama titta [l'architetto] , prendi appuntamento con cris[la mia Osteopata, conosciuta nel blog come Santa Cristina da Boavista], scrivimi lettera amore. Leva farfalline lampadario alice .dammi avanzamento lavori. Porco.

23/09/10 h13:07
Leggi “Facciamo la nanna” entro domani. [vedi widget a lato; dobbiamo risolvere il problema di insonnia di Patatina]

23/09/10 h 13:09
Leggi e COMPRENDI “Facciamo la nanna” entro domani

23/09/10 h13:12
Se vuoi, x i concetti difficili fatti aiutare da Amanda

mercoledì 22 settembre 2010

Lo sportivo dal sapere inutile VIII

Faccio uso di sostanze stupefacenti bio.


Il wasabi. Però ci aggiungo sempre un po' di salsa di soia, nel wasabi. Premesso che al ristorante Giappo ci vado solo con la Genia (io sono pastasciuttaro, lei è la gastro-etnica) mi vede lacrimare, starnutire, sudare e trangugiare litri di acqua, molto imbarazzata. Io ormai mi sto assuefacendo e oltre a chiederne sempre maggiori quantità inizio ad avere dipendenza.
Non si segnalano casi di overdose, mentre temo uno shock anafilattico.
La quantità in foto non rispecchia il mio reale fabbisogno giornaliero.

martedì 21 settembre 2010

Stieg Larsson

Ho finito il terzo libro della trilogia Millennium (Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava col fuoco, La regina dei castelli di carta). A malincuore.
I tre libri mi hanno impegnato per quasi un anno (per forza, il mio standard è “cip cip”!) ma è stata una lettura piacevole e mi ha lasciato la strana sensazione di vuoto dopo esserti affezionato ai suoi personaggi. In particolare a Lisbeth, ma anche a personaggi minori che tuttavia hanno un ruolo chiave nella storia come Monica, Annika o Dragan.
Per chi non li ha letti, anche se non ama il genere poliziesco, glieli consiglio. L’impegno è notevole: un po' più di 2000 pagine in tre romanzi con le prime cento – duecento pagine di ognuno dove non succede niente.
Ma oltre alla trama avvincente e i colpi di scena di un buon libro poliziesco, si parla molto di diritti delle donne, di libertà di espressione, di libertà di stampa e di giustizia.
Insomma un libro di fantascienza.

lunedì 20 settembre 2010

Vacanze finite.

Questo post è dedicato alla coniglia sarda che ha il desiderio di maternità. E se non ce l’ha, cosi le viene.

Con ieri sera direi che posso iniziare a considerare finite le vacanze. Sapere che nel fine settimana me ne andavo al mare mi ha mantenuto in uno stato vegetativo durante l’orario di lavoro. Con sommo piacere mio.
Sabato è piovuto ma ieri era una giornata spettacolare. Ho fatto l’ultimo bagno della stagione, anche se è dal 29 di agosto che faccio l’ultimo bagno della stagione ed è possibile che ci sia l’ennesima coda sabato prossimo quando andrò a prendere la Patatina, la Genia e la sua Panza.
Quest’anno volevo schiaffare in mare la picciulina per farle capire che l’acqua non serve solo per bere e darle i primi rudimenti di acquaticità. Mi bastava solo che non avesse paura e il resto ce lo riserviamo i prossimi anni quando affiderò a mio cognato i rudimenti del nuoto (anche se ho dei forti dubbi sul suo sistema didattico, cosa che sarà un tema dei prossimi post).
Comunque le volte sono stato al mare ho infilato in acqua anche Patatina: lei si teneva al mio braccio e io la facevo girare intorno a me. Ha preso confidenza e non ha avuto paura. Non le sembrava vero che ci fosse questo nuovo materiale simile all’acqua del bagnetto a casa, ma in quantità maggiori, più fredda, più semovente, con meno schiuma e decisamente più saporita. Infatti per digerire l’enorme quantità di sabbia che durante il giorno si ingolla deve per forza bere qualcosa e l’acqua del mare è la morte sua. Per cui infila la testa nell’acqua tipo anatra e beve. E rutta.
Insomma questo è stato il primo passo. Nei giorni successivi l’ho portata un po' al largo dove si aggrappava autonomamente al mio collo per cui mi sono messo a nuotare a dorso con lei a cavalcioni sul mio petto che si teneva con le mani alle mie clavicole (molto doloroso) e in più mimava il cavallo a dondolo schioccando la lingua per fare il rumore degli zoccoli. Tanto per confonderle l’idea di cavallo marino che nuota a dorso (!) le sputavo l’acqua addosso. Con applausi degli avventori presenti sulla spiaggia.
Ieri invece non contenta del cavallo marino anche se preferisco l’accezione di SLC (conosciuto anche come maiale) ieri ha pensato bene di salire in piedi pensando di essere su una tavola da surf. Standing ovation dei bagnanti e stretta di mano del bagnino.
Quando i brividi di freddo di patatina diventano sussulti tipo scosse tetaniche , vuol dire che è ora di uscire dall’acqua e di seguito asciugarla, evitare che si rotoli nella sabbia e bloccarla prima che si ri-tuffi in acqua.

(continua)…

Amenità

In attesa che scriva qualcosa di serio, c'e questa notizia su vanity fair di Silvia Toffanin (che ho fatto fatica a ricordare chi fosse) che si chiede :"Perchè ho un figlio e non un marito"?

venerdì 17 settembre 2010

AQP (Asino Quanto Pesi)

È una nuova rubrica.
Ecco il primo post
L’altro ieri sera ho sbagliato a mettere il liquido di conservazione delle lenti a contatto (due bottigliette quasi uguali…). Ho messo un liquido di pulizia a base di Acqua Ossigenata e altri detergenti invece del liquido conservante. Al mattino come al solito ho preso la lente, l’ho messa in bocca per pulirla e già sentivo un sapore diverso dal solito. Poi me le sono infilate negli occhi. All’inizio non ho sentito niente, poi ho iniziato a lacrimare ma senza bruciore. Lacrimavano e basta.
Ho pensato a una congiuntivite invece ASQ, me ne sono accorto il giorno dopo

Breaking News

Parto per il mare, in moto, anche se questa volta:
1. piove
2. sono da solo
3. non mi posso fermare a mangiare la Farinata

Garantisco un servizio minimo nel blog. (almeno un paio di post)

giovedì 16 settembre 2010

La cultura minuto per minuto (vedi widget a lato)

Ho purtroppo abbassato il mio livello culturale introducendo Amabili Resti (Lovely Bones)  nella lista dei film recenti. In settimana vedrò Legion  in modo da rialzare il livello.
In compenso vi consiglio il film: non ci sono scene forti e il regista è una garanzia (Peter Jackson). Sulle scenografie che rappresentano “Il Cielo” avrei visto bene Tim Burton che è un visionario ma non so come se la sarebbe cavata con una trama thrilling.
Viene spontaneo ricordare “Al di la dei sogni” con Robin Williams ma è molto più avvincente e piacevole da vedere.
Gli attori non sono propriamente delle star conosciutissime (l’unica è Susan Sarandon) ma è tipico di PJ la scelta di attori principali minori con l’inserimento di attori di rilievo in ruoli non protagonisti. O una scelta di budget.
Il migliore penso che sia Stanley Tucci che ha una versatilità eccezionale: lui interpreta ruoli sempre differenti da un film all’altro. Gli ultimi film che ho visto con S.T. aveva delle parti brillanti: “il diavolo veste Prada” e “Julie & Julia”, di cui avevo parlato un po' di tempo fa, e mi ha fatto un po' di effetto vederlo in un ruolo così difficile.
Sto già scrivendo la recensione di “Feed” visto che sono al 70% del libro.

Però il post che sto scrivendo è troppo serio.

Ci vuole un diversivo.

Ah…ecco…sentite qui:

Non ho letto il libro Amabili Resti, anche se ne ho sentito parlato bene da diverse persone: le ultime sono state la Genia e l’Amanda (vedi commenti nel post precedente), ciò significa che il prossimo libro che leggerò sarà di serial killer con un bel po' di morti male.

Genia suggerisce “Cip cip 2: il ritorno all’albero di mele”

mercoledì 15 settembre 2010

In viaggio con la Cincia

Una piccola relazione sul viaggio in moto con la Cincia dietro, ve la devo fare. L’avevo avvertita che ci avremmo messo 3 ore e mezza (io vado piano) e di prendersi un lettore Mp3 se no si sarebbe un po' rotta.
Volevo attaccare i microfonini comunicatori tra i caschi per chiacchierare ma penso che la Cincia si sarebbe buttata giù dal viadotto di Mele (177 m altezza) non appena possibile o molto più semplicemente avrebbe abbassato a zero il volume, intervallando il mio monologo con degli “aha”,”hai ragione”, “è vero”, a casaccio. Tre ore di soliloquio del Porco stremano chiunque.
Abbiamo tirato come dei matti per 100 chilometri (90 all’ora) e ci siamo fermati ad Ovada completamente rintronati per il rumore del traffico e pieni di adrenalina per i camion che andavano a 120 e le macchine che ci strisciavano le gambe nei sorpassi.
Per questo preferisco fare le strade statali.
“Cincia, mi piacerebbe portarti alla Trattoria Stella di Masone, ma dobbiamo arrivare per mettere a dormire Patatina; facciamo però una pausa ad Ovada e ti porto a mangiare una farinata da brivido”. L’ultima volta che ero andato con la Genia erano 4 anni fa. Aveva cambiato gestione e la farinata sapeva di cartone.
Poi abbiamo fatto la strada statale in mezzo alle montagne dell’entroterra Ligure fino a salire al passo del Turchino ( freddo!!) per poi goderci la discesa con il caldo e il profumo del mare che ci veniva incontro mentre arrivavamo a Voltri. E poi, tutta l’Aurelia sul lungo mare fino al tramonto.
Il viaggio per andare al mare è sempre stata una vacanza, parti dal caos della grande città, attraversi le risaie e i campi di grano, passi tra i vigneti di Gavi e poi i boschi della Liguria.
Anche la Cincia si è divertita. Sfinita ma divertita, sollevata dal fatto che non potevamo comunicare durante il viaggio; ci sarebbero stati centinaia di spunti di conversazione, oltre alle Ciceronate: guarda questo, guarda quell’altro, lì c’è una villa del 700 ecc ecc.
Poi siamo arrivati a casa e Patatina dal balcone che urlava PPAPPAAA e non chiamava il cibo. E già qui è iniziata bene la serata e per cena c’era pesce lessato con maionese e focaccia.

domenica 12 settembre 2010

La riduzione dei tassi

A tutti i tassi gallesi che sono stati ridotti, male.
Questa storia è un incubo. È realmente accaduta. In confronto i fatti raccontati in Blair Witch Project sono “Winny the Pooh alla ricerca di Tigro”.
Ero andato in Inghilterra (in realtà era in Galles) vicino a Cardiff per un corso ed io tenevo il corso: per cui ho messo nella valigia i vestiti belli, ma ero in scarpe da ginnastica, bermuda e maglietta per il viaggio in aereo. Infatti la collega che organizzava l’evento ci aveva detto di portare vestiti leggeri perché avrebbe fatto caldo.
Classico: arriviamo tardi di sera io e il mio collega Angelo ma il nostro bagaglio era stato smarrito. Bene! Era tardi, tutto chiuso e il corso iniziava alle 8 della mattina dopo. Che bella impressione: training in Bermuda e maglietta!
Usciamo dall’aeroporto sfiniti, ci avviamo verso il parcheggio dei taxi e si avvicina un tizio e ci dice con accento inconfondibile:”Italiani? Ah buo’! I’ so’ di Caserta, vi do un passaggio io”.
Naturalmente rifiutiamo. E dico ad Angelo (che comunque è un ex giocatore di rugby): “va bene tutto, che sei grosso, ma evitiamo altri problemi stasera, magari non ci succede niente, ma ci vedono come turisti…non si sa mai…” e conveniamo di andare alla reception del parcheggio dove ci assegnano un taxi. Ovviamente il taxi casertano. Non poteva che essere così.
Ci aspetta con un sorriso da sufficienza e montiamo su questo SUV (io odio i SUV) e a tutta velocità usciamo dall’aeroporto.
Poco dopo ci accorgiamo che tutto intorno a noi è buio e che siamo entrati in una foresta: “Mi ricordavo che ci fosse una autostrada per Cardiff città”.
“No, no, è una…come si dice… scorciatoia” in mezzo italiano e mezzo inglese.
Iniziano a venirmi in mente i libri di Jeffrey Deaver e dei suoi serial killer e guardo la montagna di Angelo di fianco a me che è un po' nervoso.
Questo tassista inizia a raccontarci, sempre in anglo-napoletano, della sua vita in Inghilterra, girando la testa indietro verso di noi, per educazione e gesticolando, perche è italiano.
Quello che poi è successo è accaduto in un secondo.
“Attento!” gli urlo mentre è mezzo girato verso di noi. Lui si gira e vede quello che vediamo noi: una specie di grosso cane peloso esce da una siepe e attraversa la strada. Ma non è balzato fuori, è uscito, semplicemente. Io e il mio collega ci prepariamo all’impatto, aspettandoci la frenata ma il tassista non frena, non fa neanche il cenno di rallentare.
Si sente un rumore sordo, che rimbomba in tutto l’abitacolo, poi due sobbalzi delle ruote.
Io e Angelo ci guardiamo con espressioni terrorizzate e inorridite.
Silenzio.
E il tassista dopo un eternità capendo, o almeno così crediamo, la situazione ci dice: “bacce, bacce!”
“eh?”
“si bacce! come si chiama? L’animale…”
“ah, badger, tasso”
“Si si tasso, qui c’è una legge che ci dice che si possono uccidere”
Non fiatiamo più fino all’albergo. Non gli lasciamo la mancia e lo mandiamo via.

Ci sediamo in un bar e ci beviamo 2 birre prima di aprire bocca.
p.s.

1. il fatto che il tassista fosse di Caserta non vuol dire che tutti i Casertani siano tasso-killer o persone poco raccomandabili, ma la serata era stata un po' particolare e volevamo essere un po' cauti. Non me ne vogliano tutti i Casertani ai quale va tutta la mia simpatia.

2. il giorno dopo la collega che ha organizzato mi guarda in bermuda e maglietta ma non ha commentato.

3. ho iniziato il corso dicendo: “il dress code era business casual e dicevano che avrebbe fatto caldo e ho preso alla lettera il suggerimento”. Era meglio stare zitto.

4. il mio bagaglio me lo hanno portato 3 giorni dopo.

5. In Galles, come in tutto il Regno Unito non si mangia benissimo ma la birra è passabile.

6. nel bagno della camera dell’hotel non c’era il bidet. Il lavandino e la doccia erano in una stanzetta diversa dal locale WC.

sabato 11 settembre 2010

Lo sportivo dal sapere inutile VII

Ho migliorato l’inglese listening and comprehension, ascoltando i audio libri di Harry Potter in Inglese

I risultati sono stati eccezionali: non avendo capito niente mi sono guardato il film (in italiano), poi mi leggevo il libro (in inglese) e poi mi rileggevo il libro (in italiano).
E qui da lettore ho dovuto affrontare tre ordini di problemi:
1. la lingua che non capivo
2. la trama che non capivo
3. gli intrecci della storia che non capivo.
Potete immaginare chi ha dovuto spiegarmi il tutto.

venerdì 10 settembre 2010

Lo sportivo dal sapere inutile VI

Ho imparato l’inglese giocando a Dungeons and Dragons.


Quando avevo iniziato a giocare era il 1991 la maggior parte del materiale (regole, libri, avventure ecc) non erano tradotte. Questo mi ha permesso di imparare l’inglese e padroneggiare parole e frasi che poi si sono rivelate utilissime nel mondo del lavoro come:
broad sword (sciabola), bludgeoning weapon (arma da impatto), cast a spell (lanciare un incantesimo), cure light/serious/critical wounds (curare ferite leggere/serie/critiche), draw a mace (estrarre una mazza ferrata), I search for hidden doors inside the fireplace on the north wall of the ballroom (cerco passaggi segreti nel caminetto sul muro nord della sala da ballo).

Breaking News

Io e la Cincia raggiungiamo la Genia e la Patatina al mare stasera.
Andiamo in moto.
La tentazione di fermarsi a mangiare sarà molto forte.
Interessante connubio viaggi-blog (e cibo)
Qualcosa su questo viaggio scriverò. Perchè non è semplicemente un viaggio è una mezza vacanza quando faccio degli spostamenti lunghi in moto. Vi dico solo che per fare i 170 chilometri, ci metteremo 3 ore e mezza. Minimo.
Beh, non è una moto, è uno scooter. Sportcity 250.

giovedì 9 settembre 2010

Bodibilding II

E ho detto allo Steward che avrei voluto fare esercizi per i rafforzamento dei muscoli del “cingolo scapolo-omerale” (‘a spalla), non mi interessava il fattore e le gambe erano a posto.

Mi ha dato i pettorali e i bicipiti e gambe. E degli esercizi ridicoli, non ho neanche sudato. Vabbè lasciamo perdere.
Ho preso lo spunto per osservare un po' gli avventori della palestra.
Ho notato molti body builder “fai-da-te” che per lo più si allenano male, perché principalmente non ha fatto sport con istruttori che ti spiegano la fisiologia del corpo umano. Non che si debba essere laureati in medicina sportiva, ma come è fatto, come si muove e qual è la postura del nostro corpo dovrebbero far parte della nostra cultura, un po' come leggere e scrivere. Quindi vedevo molte persone che sono alla ricerca di una forma fisica che si muovono però nella direzione opposta.
Per esempio molti cercano di sollevare molto più peso di quanto il loro muscolo specifico glielo possa permettere e quindi usano la schiena per darsi lo slancio. il muscolo lavora in maniera non corretta e la schiena bilancia lo sforzo. La maggior parte degli errori sono le schiene flesse (piegate in avanti) e le ginocchia vare (piegate all’interno) durante gli esercizi in piedi o accentuare la lordosi delle vertebre lombari (inarcare la schiena) sugli esercizi con le panche. Molto pericoloso. Si rischia di farsi male. Molto male.
Non ho visto una grande partecipazione degli stewards per correggere gli errori; forse sono stato abituato molto bene con la Bianca (la mia allenatrice di canoa) qualche anno fa e con Lo Tzu adesso, che per prima cosa ti correggevano la tecnica, la postura e il movimento.
Ma questi istruttori perché non lo fanno? Perché non sono preparati o perché non hanno cura del cliente? O magari all’inizio ci hanno provato ma poi hanno desistito. Ma perche?

(continua…)
Un po' palloso il post, eh? Era solo per dirvi di stare attenti quando vi allenate con i pesi

mercoledì 8 settembre 2010

A gentile richiesta

Commenta le mie scelte cinefile e bibliografiche qui.
(non è poi così necessario...)

martedì 7 settembre 2010

Bodibilding I

Vediamo se riesco a scrivere qualcosa.
Palestra. In attesa che inizi quella seria (kung fu) sono andato nella palestra farlocca a fare i pesi. Era il primo giorno per cui mi ero ripromesso di mantenere il profilo basso, quindi non parlare di cingolo scapolo-omerale, sopraspinato da rafforzare, cuffia dei rotatori (scusate, ma l’esame del corso istruttori è stato “uno dei migliori”) ma anche di non parlare di lavoro aerobico e di fare il figo gratuitamente.
Gravissimo errore.
“sei pratico di ueit liftin?” mi chiede come prima domanda del STOP: siccome anche Lo Tzu è Istruttore pure lui, mi sembra di insultarlo chiamandoli nella stessa maniera.
Dicevo. “sei pratico di weight lifting?” mi chiede come prima domanda lo steward (anzi lo stiuard) preparandomi la “scheda”.” Eh?”. “chiedevo se eri pratico di pesi”.
“ehm…no l’ultima volta che sono andato in palestra erano circa 15 anni fa”. Primo errore.
La risposta giusta era “ ho fatto canoa per 20 anni e sollevo pesi da quando tu sollevavi il biberon”
“ok allora ti preparo un beisic treining ”
“va bene”.Sbagliato. Perché mi ha preparato a) un allenamento standard b) di sviluppo muscolare c) su tutte le parti del porco, anche le gambe, che sono, ovviamente da porco, cioè prosciutti. In altre parole, divento talmente lento che ad ottobre quando rientro in Palestra (seria) mi colpiscono anche a parolacce.
“Iniziamo con un po' di siclet” , qui non ho potuto stare zitto.
“preferirei un po' di corsa…”
“va bene, allora ti metto dieci minuti a 6km all’ora, circa un chilometro. Hai resistenza?”
“insomma…”.
Normalmente quando uno è in ritardo per andare a lavorare “cammina” a 6 km/ora .
Continua…

mercoledì 1 settembre 2010

Lettura per le vacanze

Per prepararci alle vacanze avevo accompagnato la Genia in centro per comprarsi dei libri. Avevo pensato che, alla sera quando la Patatina sarebbe andata a dormire, anziché orientarci verso la lettura, che è una attività solitaria e intimistica, fosse meglio spingere la nostra coppia a relazionarsi in un ottica più sociale, con gli altri e con se stessa. Cioè che ognuno non si facesse gli affari propri.
Allora ho mollato la Genia in libreria e io me ne sono andato alla Città del Sole  a comprare un gioco, non per Patatina, ma per noi.
Noi infatti si gioca un sacco a Carcassonne e per rinfrescare il nostro rapporto sono andato a comprare un altro gioco; Dopo mezzora di vagabondaggio nel negozio, perso come un bambino, ho comprato Alhambra  e sentendomi un po' in colpa, visto che Patatina era in montagna con i nonni, ho comprato anche un librettino per la picciulina.
Si intitola “in bagno”, è il classico librettino di cartone con i disegni e il nome: “il sapone” e c’è un disegno del sapone, “l’asciugamano” e c’è il disegno dell’asciugamano, “il vasino” è c’è il disegno con un vasino vuoto, “la cacca” (giuro!) e c’è il disegno di un vasino pieno.
Allora, col mio bel sacchetto con i miei acquisti, me ne ritorno in libreria a recuperare la Genia, la sua panza e la quintalata di libri che sicuramente avrebbe comprato.
Per darmi un tono, vado nel reparto libri in lingua originale per comprarmi qualcosa e inizio a scegliere in fretta, visto che lei mi chiama e mi dice che ce ne dobbiamo andare.
Scelgo un libro che si chiama “Feed” di Mira Grant (vi farò poi un post di recensione) perché la copertina mi attrae: “Feed” è scritto con il sangue su un muro chiazzato di altro sangue e il sottotitolo dice: “La bella notizia: siamo sopravvissuti; La cattiva notizia: anche loro”, parla di zombi.
Vado in cassa dove mi aspetta la Genia con una pila di libri e le dico: “Toh, paga anche questo”.
E qui inizia il massacro.
“allora, Porco” mostrando il suo bel sacchetto di libri “che cosa hai comprato?”
“Alhambra, per giocare”.
“io ho preso:  Morozzi "L’era del porco" (regalo per me); Almudena: "Grandes cuore di ghiaccio"; Paasilinna "Prigionieri del paradiso"; Erlend Loe "Naif.super""
“E tu che libri hai scelto?” frugando nel mio sacchetto.
“eh…” rimanendo senza parole
E col tono delle femmine che ti prendono in giro: “Bene, bene. Cosa abbiamo qui?” prendendo il libretto della Patatina ”Ah…‘In Bagno’…ci diamo allora alla lettura impegnata.” E sfogliandolo “Oh, bene…il vasino…. il sapone…. il lavandino…bravo bravo…la cacca… eh, ma che progressi!”
“ehm…ma è per patatina” mi giustifico.
“si…si…come ‘Cip Cip’; e senti, quanto hai speso per questo Premio Strega? “
“2,90 euri”
“ottimo! 6 pagine, 50 centesimi a pagina! hai fatto un affarone. io ho preso per 13 euro un libro di 1024 pagine”
“ma era per Patatina….” le rispondo con un filo di voce e con un moto di orgoglio “ho comprato anche un libro in inglese di 600 pagine a 11 euro”
“Ah, bene… e hai letto le prime tre pagine per vedere se c’erano dei morti? Oppure hai cercato il libro con la copertina più splatter?”
“Non ci sono morti, sono GIÀ’ morti”
Che cosa le rispondi? Lasci perdere e basta.