mercoledì 26 settembre 2012

Yes man

Non vi parlo (quasi) mai di lavoro, ma secondo me ci sono alcuni momenti memorabili.

B=Boss P=Porco, discussione accesa di lavoro, ma tono molto cordiale con motti di spirito.

B: “allora, come ci siamo detti, facciamo così”
P: “guarda che se facciamo come dici tu, sbagliamo: non possiamo lavorare gli ordini più recenti e lasciare indietro quelli più vecchi, è contro i principi fondamentali della pianificazione della produzione”
B: “ ecchemmenefrega ammé dei principi fondamentali. Spediamo questi appena arrivati, almeno i clienti sono contenti... e quelli vecchi… ormai sono in ritardo!”
P: “non è proprio così che va…”
B: “sì, ma ho ragione io”
P: “Guarda. Se mi parli della tecnologia, di microfoni, di ricevitori, non capisco niente; ma di produzione, scusa…ma sai…ne so qualcosina…."
B: “Bene, Allora!”
P:“Comunque non c’è problema; facciamo così come dici tu; se poi mi dici il perché, sono anche più contento. Capisco che la mia posizione sia anche dello “Yes man”, ma se mi spieghi il tuo punto di vista, posso anche cambiare parere”
B: “No non hai capito, io non ti pago per essere il mio “Yes man”, tu devi fare solo quello che ti dico io”
P: “…”

lunedì 24 settembre 2012

Notizie dal Weekend

Domenica scorsa c’è stata la prima lezione dell’ultimo anno del corso istruttori. Sono  passati sei anni. A 40 anni, quando ho iniziato, mi ero detto: ”Seee ora che arrivo a 46 anni che finisco il corso, chissà cosa succede…”.
Dall’inizio del corso ho cambiato 4 case, 2 moto, tre lavori, 1 computer, ho fatto 2 figlie, tre maratone, ho preso la cintura nera e ho aperto un blog.

Quest’anno ci sono gli esami finali e saranno particolarmente duri, perche il Maestro potrà liberamente bocciare senza il rischio che l’anno prossimo non si iscrivi più nessuno e quindi perda dei soldi; ma soprattutto sto pensando a che tipo di esame ci preparerà: che ne so, il test scritto in equilibrio su un palo, l’orale in pieno combattimento...
Comunque per celebrare l’inizio della fine ho deciso di sposare un menu vegetariano per il fine settimana.
Venerdi sera ho finito la carne avanzata dalla grigliata con Ford, sabato a mezzogiorno, pasta col pesto e patate al forno, alla sera pollo arrosto. Domenica a mezzogiorno altra grigliata e alla sera una bella mozzarella di bufala, perché “rinfrescava”. A domani.
Che c'entra la legna?
Due tonnellate, me ne ha fatte sistemare
mio suocero!
"Per l'inverno!" ha detto.

venerdì 21 settembre 2012

Che bello quando i Bloggers si conoscono

Ieri sera la Famiglia Porco ha avuto a cena I sigg. Ford, per diversi motivi.

  1. Specifica richiesta dei sigg. Ford per vedere una “serata tipo” con bambini
  2. Il Porco non vedeva l’ora di sbolognare due seggiolini per auto, un vasca per bagnetto e un seggiolone.
  3. Il Porco voleva vedere da vicino dei tatuaggi
In un profluvio di cannibalismo (grigliata di carne di maiale) la serata è stata molto piacevole ed a fine serata, il Porco ha tratto le seguenti conclusioni:
Le Bambine Alice e Agata hanno dato il meglio di sé, facendo pensare ai Ford e ai Porco che forse, quella notte, sarebbe stato meglio dormire.
La Julez fa delle torte che coinvolgono almeno 5 dei vizi capitali.
I tatuaggi una volta tatuati non fanno male e non sono tridimensionali, è il disegno stesso che da l'impressione della tridimensionalità.
Secondo la cultura orientale le carpe si trasformano nei draghi.
Le carpe sono animali buoni. Provate ad assaggiarle.
Cannibal per lo più non capisce niente di cinema, anche se è uno dei blog che leggo di più.
James non lo ammette apertamente perché è molto diplomatico.
Il Porco che cucina la carne dei suoi simili, non può essere considerato alla stregua di Bokassa.
A James non piace il Pesto genovese, la maionese e la pasta coi broccoli. Tre dei migliori piatti cucinabili in casa Porco.
La Julez dovrebbe scrivere un po' di più e non fare come Salinger.
Al Porco piacerebbe che tra la scelta dei nomi del primogenito/a Ford ci sia “Chucknorris” che va bene per maschietti e femminucce.

Grazie per essere venuti. Siamo stati molto bene.

giovedì 20 settembre 2012

L’insostenibile senso di Alice per il soccorso II

(...segue)
Infatti l’anno scorso le avevano regalato un orsacchiotto, made in China, bruttino, non molto pulito, non molto profumato e decisamente usato. Alla prima distrazione dell’Alice, cioè dopo 2 minuti, ho prelevato l’orsetto dalla cameretta e l’ho collocato direttamente nella pattumiera; la sera stessa ho preparato il ragu. Residui di cipolla, passata di pomodoro e materiali vari erano cosparsi sul suo pelo.
Alice è entrata in cucina, ha visto l’orsacchiotto, mi ha guardato e ha detto all’orsacchiotto: “Orsetto, perché sei lì?” e lo ha preso e portato in cameretta.
Alla prima distrazione dell’Alice, cioè dopo 2 minuti, ho prelevato l’orsetto dalla cameretta e l’ho collocato direttamente nella lavatrice. Ora fa parte della grande famiglia dei fratellini/sorelline delle bambine. Ma non ricordo come si chiama.


martedì 18 settembre 2012

L’insostenibile senso di Alice per il soccorso

Quest’estate le bambine hanno fatto un po' di vacanze al mare in camper. La nostra piazzola aveva, oltre al camper, una specie di gazebo dove dormivano gli ospiti.
Un giorno il cielo si è improvvisamente rannuvolato e si è alzato il vento e una tempesta di sabbia. Stava per scatenarsi un temporale.
Tuoni e fulmini non molto distanti, avevano iniziato a farsi sentire: immediatamente mi sono attivato per mettere al riparo tutto quello che c’era in giro: sdraio, asciugamani, roba da mangiare, posate e infilavo tutto nel gazebo, al coperto. Le bambine intanto si stavano spaventando: “mamma, mamma, paura” urla Alice
“Forza! tutti nel camper sul letto con la mamma, io metto via le cose, poi ci vediamo il temporale dalla finestra sul lettone con la mamma” grido all’Alice e all’Agata
L’Agata: “mamma, baccio [in braccio]” e se infila senza aspettare nel camper.

Il Gazebo

Io intanto: cucina chiusa, lettini nel gazebo, asciugamani e vestiti nel gazebo, giochi nel gazebo, finestrini chiusi, biciclette al riparo, tende chiuse; finalmente chiudo con la cerniera il gazebo, strapieno di cose e sto per entrare nel camper, dove vedo la Genia sdraiata sul lettone con l’Agata in posizione Koala, quando sento, in mezzo al frastuono del temporale:
“Papàaaa, Papàaaa”, la voce di Alice dal gazebo.
Apro la cerniera del gazebo e c’è la Patatina in piedi con un cicciobello per braccio che mi guarda con due occhioni di disperazione e dice: “Papà, i cicci!” e ragazzi qui mi sono guadagnato 1000 punti con mia figlia.
“Alice, tienili, stretti che li portiamo al riparo” e mi carico Alice e i due cicciobelli in braccio ed entro nel camper e chiudo la porta.
Ormai al sicuro, Alice va sul letto e dice tutta orgogliosa all’Agata: “Tieni Acata, ò pottato il tuo ciccibello”.

Alice la crocerossina, Agata l’opportunista.

Alice non è nuova a questa sua inclinazione. Infatti l’anno scorso…
(continua…)



Patalice con i Cicci

mercoledì 12 settembre 2012

Cucù, Gnacchi non c’è più!

Fatevi una rinfrescata.


A metà luglio il mio avvocato aveva notificato la causa alla mia vecchia società e al mio vecchio capo (che chiameremo Gnacchi, per semplicità).
Venerdi mattina scorso il capo tedesco è arrivato a Malpensa è stato 1 ora e mezza in riunione con Gnacchi; alle tre ha ripreso l’aereo.
Sabato mattina Gnacchi è rientrato in ufficio ha riempito un cartone con i suoi effetti personali e se ne è andato per sempre.
Eh eh.
Se n’è andato. L’hanno licenziato! È sicuramente tra le top10 best news ever.
Lunedi ho mandato un messaggio al mio avvocato: “in via ufficiosa Gnacchi è stato licenziato”, mi ha risposto: “Lo so, sto già trattando”
Ho pensato: vuoi vedere che il mio avvocato ha precluso ogni trattativa con l’azienda se non in caso di licenziamento di Gnacchi. Sarebbe stato troppo bello.
In realtà è andata così: la notifica della causa per demansionamento e la richiesta del risarcimento danno, è stata la classica goccia-trabocca-vaso. Il nostro intelligentone, che ovviamente non conosce la legge, ha “demansionato” altre due persone.
Ma soprattutto la Casa Madre si è accorta di 750.000 euro di spese non dichiarate. Ma la cosa interessante è che Gnacchi è una persona onesta. Di questi soldi non se ne è intascato neanche un euro!
Sì, avete capito bene. È proprio un incapace! Esistono ancora in Italia le persone oneste!
Un cretino totale incapace. Però onesto. Non ci ha neanche guadagnato un euro.
Ma perché l’avevano assunto?  Perché era stato assunto dall’Amministratore Delegato che era suo amico personale.

Scusate l’euforia, ma queste sono soddisfazioni. Vorrei personalmente esprimergli il mio cordoglio.
50 euro a chi mi dà il suo numero di cellulare privato. Anche qualcosa di più.

martedì 11 settembre 2012

Chiedo Asilo

Gli ultimi giorni sono stati interessati dall’inizio della scuola materna della Patalice.
Il dubbio era Suore o Comunale?
Il programma di insegnamento all’asilo comunale è più consono al modello di educazione che abbiamo impostato io e la Genia: creatività, gioco, comunicazione, vita all’aria aperta. Niente giochi di plastica con suoni e rumori vari ma tutti elementi naturali (stoffe, legno, sabbia, farina, sabbia, fango) gestiti in modo che i bambini si creassero da soli il loro gioco. Le maestre non li fanno sedere ai tavolini se non per mangiare; girano scalzi per l’asilo e possono andare a giocare con gli altri bambini delle altre classi, liberamente. Non Anarchia, ma Libertà. Poi una delle maestre assomiglia a Jess di New Girl.
Le Suore sono… appunto, Suore.  Rigore, educazione, pennarelli, disegni da colorare, casette di plastica, pochissimo all’aria aperta, tutti belli in fila col grembiulino rosa e azzurro. Ma tutti gli amichetti dell’Alice vanno lì.
La Genia, di certo di animo più sensibile del Porco, era già in sbattimento da Luglio. Io mi sono fatto coinvolgere soltanto da ieri sera.
Abbiamo fatto l’iscrizione a tutti e due gli asili, ieri la Genia ha portato la bimba dalle suore per il primo giorno. Non l’hanno neanche fatta entrare; solo l’Alice è entrata e ha iniziato a piangere e ha continuato per un’ora, fino a quando la Genia è ritornata e ha trovato tutti i bambini seduti in fila su una panchina nell'aula "San Camillo del Lellis" che aspettavano i genitori. L’Alice piangeva a dirotto, le maestre dicevano che “prima o poi avrebbe smesso”, ma ha smesso alle 5 del pomeriggio.
Ieri sera all’una di notte abbiamo fatto l’ultimo summit io e la Genia e abbiamo deciso di portarla da Jess.
Al termine della discussione siamo andati a letto e io per alleviare la tensione mi sono messo a leggere. La Genia ormai più tranquilla ha detto: “Porco, mai nella mia vita avrei pensato che per addormentarti avresti letto il catalogo Autunno Inverno 2012 di Boggi”.

Stamattina abbiamo portato l’Alice all’asilo. C’era un grande materasso nel mezzo dell’aula “Arancione”. Ha saltato e fatto le capriole per mezz’ora.  

lunedì 10 settembre 2012

venerdì 7 settembre 2012

Polonia, Polonia IV

Comunque non ho visto neanche un lavavetri ai semaforo.


giovedì 6 settembre 2012

Polonia, Polonia III

Ovviamente i viaggi di lavoro hanno una componente alcoolica molto elevata, quantitativamente e qualitativamente. Il giorno prima di partire per tornare a casa siamo andati a mangiare in un ristorante di specialità polacche. Ho mangiato benissimo. Ho bevuto anche due medie polacche Lech. Poi ci siamo ritirati in un bar della piazza del mercato, bellissimo.  Ho bevuto sei buonissime vodka Zubrowka. Poi ci siamo ritirati nel Whisky bar dell’hotel per bere un Remy Martin XO.
Ho fatto il test alcolico. Ero 0,4 e potevo quindi guidare.
Ho il metabolismo di un Velociraptor.





mercoledì 5 settembre 2012

Polonia, Polonia II

La seconda genialata è stata quando, nel paesino vicino ad Hannover, il collega tedesco mi ha portato all’Aloha Beach Club.
Hanno ricostruito una spiaggia in un parco con sabbia di riporto, beach volley, palme finte, tavoli di legno e bar con tetto di paglia.
La simpatica spiaggia aveva un qualcosa di esotico in quanto era circondata da conifere, il bar serviva stinco di maiale, la musica era hawaiana e le ragazze non erano in costume perché c’erano 15 gradi.
Tristezza.

martedì 4 settembre 2012

Polonia Polonia

Non ho scritto per una settimana perché ero in viaggio per lavoro (con il collega tedesco e un collega brasiliano con un nome giapponese).
Dovevo andare in tre città: Norimberga, un paesino vicino ad Hannover e Poznan (Polonia) e ritorno a Norimberga 1800 chilometri in 4 giorni. In macchina. Il mio collega tedesco nostra guida è stato estremamente brillante.
Ma si è superato quando siamo arrivati a Poznan e su mia richiesta di visitare la città mi ha detto.
“Sì sì, la conosco benissimo, ci sono venuto un sacco di volte. Vi porto in un posto che conosco con una vista splendida su un laghetto, mangiamo qualcosina per tenere  e poi andiamo in un ristorante”
“ah, bene e dove?”
“si chiama Malta
Si, è un centro commerciale. In polonia. Con vista su un lago artificiale.
Le “qualcosine” da mangiare erano al terzo piano (McDonald, Burgerking, KFC e junk food generico).
Il ristorante si chiamava Cucina, era italiano ed era nell’area del nostro Hotel.
In periferia.