giovedì 19 luglio 2018

E niente, fa ridere così.

Oggi un venditore ambulante, mi voleva vendere un rosario. Gli ho detto che ero un buon peccatore e un discreto bestemmiatore. Allora mi ha proposto un braccialetto. Ho voluto premiare la sua capacità di adattamento. 

mercoledì 18 luglio 2018

CR7

In questo periodo di difficoltà lavorative, stavo pensando a un fioretto da rispettare nel caso in cui avrei conservato a settembre il mio posto di lavoro.
A parte preparare una maratona o digiunare per una settimana o non toccare alcolici per tre mesi, non mi viene in mente niente di particolare.
Però mi viene in mente quando una ventina di anni fa ero senza lavoro e feci un fioretto spettacolare. 
“La juve va in serie B “ , pensando che non sarebbe mai successo. E invece...
Ora stavo pensando a qualcosa su Cristiano Ronaldo ma nulla di negativo. 




mercoledì 11 luglio 2018

In moto si usa, a Siracusa. XVII Palermo

Alla fine è arrivato il momento di partire. Ieri sera mi sono congedato da Sebastian, proprietario della paninoteca Arrusti e magna di Floridia al quale gli ho detto i mettersi su TripAdvisor. 
Stamattina di buon ora mi sono alzato ho caricato la moto e sono andato a fare colazione al Caffè Rossini, anche loro senza TripAdvisor. 
L’ultimo colpo di coda culturale è stata una breve visita a Caltagirone, ma soprattutto alla villa romana di Piazza Armerina. Il prezzo del biglietto vale la visita, ci sono stato due ore. La fortuna di questo luogo, la Villa Romana è stato il fatto di essere stato scoperto negli anni 50 e la ricostruzione e il restauro sono stati magnifici, la villa è stata praticamente ricostruita salvando i mosaici, uno più bello dell’altro. 
Strano, non ho fatto nessuna foto con lo smartphone. 
Comunque la Villa è stata tra i monumenti che mi sono piaciuti di più; seguivo il percorso del sito fermandomi a leggere ogni locandina che descriveva i mosaici ma soprattutto i luoghi della Villa. Me li immaginavo come erano durante lo splendore abitativo, cosa faceva la domina, i loro ospiti, me li immaginavo nelle terme o al cospetto del dominus nella basilica o appena arrivati da un lungo viaggio rinfrescarsi nelle due fontane all’ingresso della Villa
Penso, nel Peristilio Ovoidale, il cortile privato, mentre mi guardavo intorno e immaginavo le scene di una ricca famiglia Romana del 300, di aver avuto un principio di Sindrome di Standhal. A volte mi capita, specialmente nei siti archeologici (era successo anche in Perù in un tempio a nord, ben conservato e lontano dal turismo di massa, non ricordo il nome).
Comunque bello bellissimo. Poi di nuovo via in moto fino a Palermo, città caotica e disordinata, insopportabile. 
Ora mi sono imbarcato e sto scrivendo quello che potrebbe essere l’ultimo post di questo diario di viaggio.
Domani arriverò a Genova alle cinque del pomeriggio e partirò subito per Milano, un giorno di lavoro e poi via verso le Bambine con altre due settimane di vacanza.
Grazie a voi che mi avete letto e mi avete commentato; spero di non avervi annoiato e avervi trasmesso quello che provavo io in questi giorni. 
Baci. 







martedì 10 luglio 2018

In moto si usa, a Siracusa. XVI Piovuti

L’ultimo giorno pieno a Siracusa, mi ha riservato anche la pioggia. Giornata calda interamente passata al mare, qualche nuvola e mentre ero a casa per la doccia e prepararmi per la serata è piovuto. Molto forte e per pochissimo tempo. 
Ora i profumi saranno più forti e le sensazioni olfattive che ho cercato in questi giorni saranno più evidenti. 
Sto aspettando un”arancina per poi andare a Siracusa per comprarmi il braccialetto ricordo. 



lunedì 9 luglio 2018

In moto si usa a Siracusa. XV

Oggi volevo vedere il Castello Maniace, l’unico monumento che non ero mai riuscito a vedere. Era chiuso per turno (!) . Rimarrà una cosa che mi manca per il futuro. 
Per il resto è stata una giornata di mare, tutto l’intero pomeriggio e sono un po’ stanco e credo che andrò a dormire  a breve.
Ho visto due posti che frequentavo quando ero piccolo: uno era ilCinema Mignon dove ho visto un bel po di film tra cui Il ladro di Baghdad, tutta roba vecchia.

Ora è una specie di chiesa strana.
Poi sono passato davanti alla Darsena da Jannuzzo, dove i miei ci portavano spesso a mangiare.
Questa è stata di certo la vacanza delle foto panoramiche . Ecco, appunto la darsena 






In moto si usa, a Siracusa XIV

Alla sera non riesco più a scrivere. Ieri volevo immergermi nella festa del paese dove ho la casa, Floridia, ma era veramente una tristezza; alle dieci e mezza non c’era già più niente da mangiare. Allora ho fatto un giro ad Ortigia, ma anche lì, oltre a quattro artisti di strada, non c’era molto da vedere. 
Con ieri ho chiuso la parte dedicata alla cultura, con la visita di Noto. Devo dire che sono stato positivamente sorpreso per la bellezza è soprattutto per il restauro e la valorizzazione del centro storico.
In generale sono rimasto sorpreso. Un Milanese scende al sud con preconcetti e stereotipi, confermati dal poco tempo passato a Palermo. 
A Siracusa Ci sono tante macchine ma tutti guidano bene (tutti al cellulare in macchina ma vanno piano), c’è il rispetto del codice della strada, i negozi fanno tutti lo scontrino; ti spiegano, ti raccontano e ti parlano della loro terra. 
Penso che nel DNA del Siracusano sia rimasta la consapevolezza di essere appartenuti ad una capitale dell’antichità che ha tenuto testa alla grande Atene. E nei secoli si è conservato questo  orgoglio e questa stima di se’.
Qui, forse meno che da altre parti in Sicilia, i soldi vengono sprecati di meno, forse c’è un maggior interesse comune piuttosto che quello del singolo.
È la mia impressione, questa.
Ma tornando alla cronaca del mio viaggio, subito dopo Noto sono andato alla spiaggia di Calamosche nella Riserva di Vindicari, a fare un po’ di mare.
Oggi e domani che sono gli ultimi giorni pieni saranno dedicati al Mare. 








domenica 8 luglio 2018

In moto si usa, a Siracusa. XIII C’è il rischio della squintalata

Ieri era la giornata della cultura classica con la visita al parco archeologico. Purtroppo le aspettative sono state disilluse. È chiaro che sono passati quaranta anni dalla ultima mia visita ma vedere i resti archeologici così da lontano e così incompleti è stata una delusione. 
Metà delle latomie erano inaccessibili, solo la Patata di Atena si poteva visitare, il Teatro Greco era predisposto per le recite (niente scritte in greco da interpretare), Anfiteatro metà chiuso e Ara di Ierone visitabile a 200 metri di distanza. 
Giusto come Amarcord, all’anfiteatro ho visto Altrimenti ci Arrabbiamo (facevano il cinema all’aperto) e Le Rane con Tino Buazzelli. Era il 1974. Poi facevi le corse nella Arena e nelle gallerie sotto gli spalti e io giocavo a fare i leoni che andavano a sbranare i Cristiani. 
Poi facevo la gara di salti dai gradoni dell Ara di Ierone e andavo a annusare i muri umidi delle grotte dei Cordari e quelle del Salnitro.
Siamo cresciuti così io e mia sorella, pane e cultura greca. Qui ho passato i migliori anni della mia infanzia.
Qualcosa è rimasto. 
Qualcosa si è perso. 

Al museo archeologico (anche questo mezzo chiuso) ho rivisto l’oggetto dei miei turbamenti preadolescenziali . Afrodite di Landolina.

Da ieri i turbamenti si sono trasformati in esplicite fantasie sessuali. 

Inoltre ieri avevo bisogno di una pizza e sono andato ad Ortigia. Ho incontrato Gigio Alberti che per me è sempre stato Aziz della comedy Zanzibar. L’ho fermato e gli ho detto che è stato molto piacevole vederlo recitare (due giorni prima ero stato al Teatro a vedere i Cavalieri).
Poi ho fatto 20 metri e vedo un tizio cicciottello con cappellino abbassato barba e occhiali , l’ho guardato strano, lui anche, mi sono avvicinato e l’ho visto un po’ preoccupato e gli ho detto “sig. Pannofino è inutile che gita in incognito, tanto l’ho riconosciuta lo stesso “ Pannofino interpretava il Salsicciaio ne I Cavalieri.



E’ tardi ora. Sono quasi le dieci e voglio partire per Noto. 
Ho fatto colazione con (in ordine cronologico):
Caffè
Panzerotto alla ricotta
Granita alla mandorla
Brioche vuota
Cannolo
Altro caffè .

Il caffè, l’alfa e l’omega della colazione .
Baci 



sabato 7 luglio 2018

In moto si usa, a Siracusa XII. L’Orecchio di Dionisio. Orecchio...

Il resoconto della giornata odierna, ve lo farò stasera.
Volevo cogliere la vostra attenzione su una mia riflessione, mentre mi sto gustando una granita al gelso.
Dunque, l’orecchio di Dionisio è una antica cava di pietra usata per le costruzioni di Siracusa. 
Si chiama così per due motivi: il primo è che Dionisio, il Tiranno di Siracusa lo utilizzava per ascoltare i discorsi dei prigionieri, dato che la cava era usata come prigione ed ha una acustica particolarmente sviluppata. Il secondo motivo è che ha la forma di un padiglione auricolare. 
A me non sembra, non mi è mai sembrato un orecchio. Neanche da piccolo con tutta la fantasia immaginabile. 
Assomiglia a ben altro.
Il fatto è che il nome Orecchio di Dionisio è stato dato da Caravaggio che era gay e quindi non ci poteva vedere quello di cui è ben chiara la somiglianza. 
La si poteva dedicare ad Atena o Artemide che sono le due dee più care a questa città. 
Solo che per motivi di marketing suonava male, che ne so, la Patata di Atena. 
Baci 




venerdì 6 luglio 2018

In moto si usa, a Siracusa. XI. Il Porco è in grado di parlare con i muri

Partito da Melilli sono passato da Sortino, sono entrato in un bar per bere, perché mi sentivo disidratato. Sono uscito dopo Mezz’ora di chiacchiere. 
Poi sono andato a Pantalica. Pensavo che fosse una passeggiata tra le tombe, in realtà una Guardia Forestale all’ombra di un Carrubo selvatico, mi ha spiegato che è un trek molto impegnativo. 
In effetti per il caldo, la difficoltà del terreno e l’assenza di attrezzatura da trek, ho ridotto di molto la passeggiata. Però quel poco era splendido, natura incontaminata (non sapevo che fosse riserva naturale) acqua di torrente potabile, scale scavate nella roccia.
Poi sono ripartito con l’intenzione di andare a Noto.
Sono sceso e salito dalle montagne e via! sono passato davanti a Fontane Bianche, ho messo la freccia e mi sono fermato al mare. Fanculo Noto.
Ah questa non la sapete. Guardate che ricordo delle Patatine mi sono portato dietro. 
Qui a fontane bianche, un giorno io e mia sorella e altri sette o otto amici avevamo deciso di andare a nuoto a uno scoglio non vicinissimo, ma neanche tanto lontano, saranno stati duecento metri. 
Tutte le mamme e i genitori si sono tuffati e ci hanno riportato indietro incazzati neri.
C’è stata il più grande castigo genitoriale di massa con ceffoni, perché ad un certo punto una mamma ha menato un mio amico e tutti gli altri non potevano esimersi da questa cosa e allora giù botte.
In effetti da genitore e pensando che avevo allora l’età delle patatine di oggi (otto anni) 








In moto si usa, a Siracusa X. Body Heat

Oggi era il giorno del gran caldo. Già mi sono alzato tardi e viste le prospettive della giornata (giro lungo in moto) mi sono comprato una crema solare (protezione 10, poca roba, ma abbastanza inconsueto per il Porco) perché giro in moto in canottiera e bermuda. Da notare che a Milano ho sempre i pantaloni lunghi e il giubbotto da moto.
Poi ho fatto colazione con caffè, brioche e granita alla mandorla. Potevo partire.
Sono andato subito al Castello Eurialo. Bellissimo , forse tra i più belli dell’antichità che abbia mai visto. Ero da solo (!), non hanno molti visitatori e quindi è tenuto male. Erbacce, zone non accessibili, pannello informativi non funzionanti.
Un vero peccato: per vedere il panorama ho dovuto saltare una zona off limits. 




Le gallerie erano suggestive e si passava dal caldo dei bastioni che superava i 30 gradi al fresco di almeno 10 gradi di meno. 
Poi ho avuto un deja vu di un film (Due vite in gioco, quando Jeff Bridges e Rachel Ward visitano le piramidi Maya, ma ahimè ero solo).






Poi mi sono diretto verso la Necropoli di Pantalica, ho fatto una tappa alla scuola di Melilli per fotografare la Scuola dove ha insegnato mia Madre . 
C’è stata una scena incredibile: prima i bidelli mi hanno guardato con sospetto quando ho chiesto di fare una foto all edificio, poi ho iniziato a raccontare di mia madre quando era in quella scuola dopo pochi minuti c’erano a chiacchierare almeno sette o otto tra segretari, bidelli e altre persone. Poi un segretario si è allontanato e tornando ha detto il mio cognome e io l’ho guardato stranissimo:”come fai a sapere il mio cognome” e lui ridendo “ è il cognome di tua madre da sposata,vieni che ti faccio vedere i suoi registri” . 
Quando me ne sono andato l’ho abbracciato. 
Venire qui a Siracusa ha un forte impatto emotivo su di me e oggi, il Porco ha subito un piccolo colpo alla sua proverbiale freddezza. 





In moto si usa, a Siracusa IX. I Cavalieri

Francesco Pannofino, Gigio Alberti, Antonio Catania e Roy Paci.
I Cavalieri di Aristofane 







Poi siccome erano solo le dieci sono andato a Ortigia pensando ci fosse vita, in realtà era un po’ smorta. Carina, la darsena, i bar, le gelaterie , ma alle undici e mezza chiudevano già tutto. 
Un po’ tristarello. 
Me ne sono tornato a mangiare un panino con la polpetta di carne di cavallo. Adesso me ne vado a dormire .

giovedì 5 luglio 2018

In moto si usa, a Siracusa VIII. Tra il mangiare e l’Amarcord

Oggi è stato il primo giorno a Siracusa. Bermuda, canotta, occhiale da sole, tatuaggio dei Cucciolotti e zaino dell’Agata. Se non fosse stato per la macchina fotografica mi sarei potuto spacciare tranquillamente per un siracusano. 
Oggi ho visitato Ortigia. Le cose più belle che ho visto sono stati il Duomo e le catacombe di S.giovanni che non avevo mai visto.

Un’altra meraviglia che secondo me è di nicchia, sono le latomie dei cappuccini 

Bene, ci siamo tolti la parte culturale. Passiamo alla sezione cibo. Vi esco le foto senza commentare quello che ho mangiato oggi.






E manca il panzerotto alla ricotta di stamattina. 

***
È stata anche e soprattutto, la gita Amarcord. 
Qui ho abitato per un paio d’anni.
Qui per un annetto:


Qui ho imparato a stare a galla e ho fatto la mia prima gara di nuoto nel 1976

E questa è stata la mia scuola: esattamente, un negozio
E questa era la Tana per il nascondino 






E stasera l’evento culturale al teatro Greco.










In moto si usa, a Siracusa VII. Lo sbarco

Sono arrivato e sto scrivendo mentre sono a letto. 
Dopo essere sbarcato a Palermo, la prima cosa che ho fatto è stata quella di Bere un caffè. Poi sono partito per Siracusa. È stata lunga in moto, 274 chilometri. Sono partito alle sei e ho fatto con la luce un paio d’ore di moto tra paesaggi brulli delle Madonie. Tempo di vedere Enna abbarbicata sulla montagna e il sole è tramontato velocemente ed è stata subito notte.Gli ultimi 150 km sono stati i più noiosi. Quando sono passato da Catania non si vedeva nemmeno l‘Etna. Sono arrivato a Floridia dove ho il B&b alle 10:30 di sera. Mi sono subito Tuffato nel cibo locale. 
Sono andato in una rosticceria che preparava panini,ecco che roba mi sono mangiato . Il primo panino era Di carne  normale, Il secondo era carne di cavallo , nduja , funghi Piccanti, Formaggio e naturalmente maionese. 








In moto si usa, a Siracusa VI. Genova

Ce l’ho fatta, alla fine. Mi sono imbarcato. Sono Genova sulla Excelsior, come il cinema. 
È un po’ sfigata come nave, dentro sembra la nave da crociera dei poveri: animazione con il tuca-tuca e l’hully gully e Serata danzante con il liscio. Intanto di fianco a noi passava il traghetto di Batman, che faceva la sua porca figura 







Batman è troppo Figo.
Anche io però non scherzo.



Prima di salire sulla mia nave da crociera sfigata ero arrivato da Milano in moto facendo una bella strada tra i monti dell‘ entroterra genovese. 
In particolare ad Arquata Scrivia ho trovato la lapide al caduto più sfigato della seconda guerra mondiale. 

Poi finalmente sono arrivato a Genova 


sono salito sul traghetto e mi hanno fatto parcheggiare la moto vicino all’ immondizia. 
Mi sono sistemato nel posto poltrona e mi sono fatto un giretto sul ponte ad aspettare la partenza. Vedere la nave abbandonare il porto, dà proprio l’idea di partire da qualcosa. 
Poi ho attaccato bottone con due signori Olandesi (Nico e Betty) e abbiamo chiacchierato un’oretta, a conferma che io sono capace di dialogare con i muri. Volevo anche vedere le stelle ma sono un po’ stanco e il cielo è nuvoloso anche se le previsioni per la settimana a Siracusa sono queste:

Ho pantaloni lunghi e vestiti pesanti per il viaggio in moto ma fa un caldo porco