domenica 14 febbraio 2010

Dentro al tunnel

Non ho poi resistito molto. Comunque la dovevo provare. Così in pulmino mi misi in bocca un paio di foglie di coca. E iniziai a masticarle. Il sapore era quello delle foglie di rosa. Non che le abbia mai assaggiate, ma il sapore era simile a quell’odore.
“Io non sento niente” dissi alla guida.
“Ehehe” mi rispose. Non aveva capito un cazzo.
Dopo un paio di ore sul pulmino, ci fermammo esausti in luogo eccezionale: in altipiano circondato dalle montagne: dal bordo della strada di stendeva un enorme prato in leggero pendio, verso un piccolo lago, dove placidamente pascolava un gregge di pecore.
Non ricordo cosa provai, ma iniziai a correre a torso nudo, agitando la maglietta come se fosse un lazo. Feci circa duecento metri di corsa senza fermarmi, spaventando le pecore. Arrivato sul bordo del lago, misi i piedi nell’acqua.
Poi arrivo La Genia che mi guardò e chiese:”Tutto bene, sembri un po'…ecco, su di giri…”
“Sisisisituttobenebenissimomaistatomegliohaivistolepecoreilpratoeillagosaicheglispagnolihannodistruttoipalazziincaehannocostruitosopralelorochieseeiterremotihannodistruttosololelorocostruzioniehannorisparmiatoquelledegliincas?”
“ehm, no” e mi ha allungato da bere:”Mettiti tranquillo, hai fatto una corsa e non vorrei che stessi male.”
“Nonononoperchèperchèperchè?”
“Guarda il cartello: dice 4000 metri”.

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