mercoledì 18 ottobre 2017

La mia è una scuola strana IV

Premessa: 
oggi sveglia alle 6.30. Pipì nel letto (non dico chi, per motivi di Privacy), Agata cambia i pantaloni 3 volte, stendo la lavatrice, preparo la colazione,Agata versa tutti gli stuzzicadenti nel cassetto, preparo la merenda, facciamo colazione, lavaggio nasale, si rompe la  boccetta di vetro del lavaggio nasale, lavati i denti, usciamo di casa e prendiamo il treno alle 7:42. Puntuali a scuola alle 8:05.

Sono sulla porta di ingresso, sta per entrare un bambino, credo di dieci anni, carico come un mulo di zaini, borse e sacchetti, tutto trafelato e non riesce ad aprire la porta. Allora gli dico: "aspetta, ti aiuto" e gli apro la porta. Sapete cosa mi ha detto? "Grazie!" 
Cioè avete capito? mi ha detto grazie. Ma non un grazie tipo "grazie al cazzo". Era un grazie sincero, tipo: "mi ha fatto piacere".

Bonus. 
Sto raccogliendo i soldi per una serie di gite. Ho deciso di raccogliere i soldi con bonifico bancario in tre rate. Bene, neanche il tempo di formalizzare la comunicazione che già due genitori mi avevano saldato l'intero importo. Paese dei balocchi.

Ma avete capito? mi ha detto "grazie!"




4 commenti:

  1. Oh quando si incontra un bimbo educato viene da abbracciare i genitori

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  2. I genitori del bambino educato erano quelli che hanno pagato subito per la gita.

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