mercoledì 11 agosto 2010

Monterosa

Per preparare il viaggio in Peru che io e la Genia abbiamo fatto 3 anni fa, avevamo pensato a fare una escursione in alta montagna per vedere gli effetti della altitudine. Avevamo pensato di andare al rifugio Gnifetti, a circa 3700 metri, così come una passeggiata per abituarci.
Siccome io sono Porco di mare, la mia attrezzatura da montagna era inesistente e volevo andare al Gnifetti in scarpe da ginnastica “tanto in Peru, vanno bene lo stesso”. Invece la Genia mi ha fatto comprare delle scarpe da montagna “almeno le usiamo per fare trekking in Peru e anche qui”. Mai stato in montagna, mai fatto camminate in montagna, non so neanche cosa voglia dire Trekking.
Compro queste bellissime scarpe da trecchin e un bel sabato di fine giugno ci svegliamo alle 4, partiamo per Alagna, lì prendiamo la funivia per salire ai 2900 metri per poi affrontare a piedi l’ultimo pezzo fino al rifugio.
Ci sediamo sulla funivia e vediamo delle persone super attrezzate con scarponi, corde, ramponi, racchette e altra attrezzatura a me sconosciuta.
Io e la Genia ci guardiamo con espressione interrogativa e, aspettando da me una risposta visto che ero lo “sportivo” dei due, la assicuro con noncuranza:” no, questi vanno al Rifugio Margherita, che è un po' più in alto”.
Arrivati in cima alla funivia vedo che i gruppetti di persone si dividono in varie direzioni e, non sapendo dove andare, allora “rincorro”(a 2900 metri di altezza) un signore con il figlio e gli chiedo molto semplicemente: “scusi per andare al Rifugio Gnifetti?” come se gli chiedessi l’indicazione per l’Ufficio Postale più vicino, lui ci guarda strano e mi indica un vago “di là”.
Comunque facciamo un paio d’ore di camminata, lungo un sentiero a un metro di distanza da un burrone profondo “chilometri e chilometri”, scaliamo un pezzo di via ferrata e infine attraversiamo un ghiacciaio, con la neve fino alle caviglie e finalmente arriviamo al Gnifetti e lì ci guardano come degli extraterrestri.
Tempo di mangiarci un panino e scendiamo. Arrivati alla macchina incrociamo dei nostri conoscenti e ci chiedono da dove veniamo.
“Dal Rifugio Gnifetti”
“Ah, ma vi siete già cambiati”
“no, perché?”
La Genia era più tecnico-vestita, ma io ero in jeans, maglietta, bandana in testa e Pang (il bastone per il Kung fu) in spalla.
Alla richiesta di spiegazioni sull’abbigliamento ho detto che in Peru non sarei andato con corda e ramponi, ma, mostrandole fiero, “ho le scarpe tecniche!”

3 commenti:

  1. nemmeno io ho nulla per la montagna...e nemmeno voglio averlo!!! viva il mare!!!
    E il perù com'era..?

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  2. vedi ora non te lo chiederebbero più perchè ora vanno di moda i volpisti, i volpisti sono quelli che trovi sui sentieri di montagna, a 2000 mt e più, in canottiera (anche a 3 gradi e meno) e braghette e scarpe da running che trottano come leprotti facendo footing dove gli altri arrancano ben vestiti con robuste suole di vibram, saresti stato preso per un abile volpista, ecco forse il jeans il volpista lo avrebbe trovato poco tattico e il bastone ancora peggio, l'importante è essere il meno attrazzati possibile dove per centinaia di anni l'uomo mai si sarebbe sognato di andare senza un caldo maglione di riserva ed un robusto paio di scarponi. Fai tendenza, gli altri ti vengono dietro

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  3. poi certo uno che rinuncia ai sandali del decathlon per girare scalzo che se ne fa di una cartina sul monte rosa e di un minimo di attrezzatura... nulla va al rave

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