sabato 4 agosto 2018

Un altro coccodrillo

Tempo fa avevo scritto un post commemorativo in caso di morte di Amanda. Un coccodrillo. Amanda è una persona di spirito e ha riso per questo, dicendo che nessuno glielo aveva mai scritto. Io ho aggiunto che purtroppo non avrebbe avuto la possibilità di leggerlo e per questo io l’avevo scritto.
Ieri ho invece scritto un’orazione funebre, di quelle che si leggono al funerale, per il mio migliore amico, che al momento sta benone. 
Ditemi se non è commovente. (Ometto il nome per motivi di privacy).
“Ho scritto su un foglio queste parole, perché non saprò se nei prossimi momenti la mia voce avrà la forza di comunicarvi quello che provo in questo momento. 
Gli ho chiesto il permesso di avere la possibilità di ricordarlo non come professionista o come amico, ma quello che è stato per me in questi anni. 
G. è stato il fratello maggiore che non ho mai avuto e che ho sempre desiderato e io penso di essere stato il fratello piccolo che non ha mai avuto. Mi disse un giorno che al suo funerale avrebbe voluto vedere dei sorrisi invece che lacrime, ma, scusate, anche per me oggi è molto difficile trattenere le lacrime. 
Ho conosciuto G. molti anni fa, una vita fa, una sera da una amica comune: ci mettemmo a parlare del Signore degli Anelli, di Giochi di Ruolo e di pittura di miniature. Ma ad un certo punto disse una cosa, e da quel momento decisi di non farmelo scappare. Mi disse: Porco, ti voglio raccontare una cosa che mi è successa. E incominciò:
Una volta ero in Sardegna in mezzo al nulla e faceva caldissimo ed era tutto secco e cercavo disperatamente un po’ d’acqua. Ad un certo punto vidi un pozzo e per vedere se sul fondo ci fosse un po’ d’acqua presi un sassolino e lo buttai dentro. Non sentendone il rumore, decisi di prendere un sasso più grande, ma non sentendo di nuovo il rumore sul fondo, ne presi un altro ancora più grande. Niente : neanche con quello. Allora presi un masso molto grande e con un’enorme fatica lo sollevai e di nuovo lo buttai nel pozzo. Niente. Sfiduciato mi allontanai per cercare altro, quando ecco che capitò una cosa stranissima. Vidi una pecora correre all’impazzata verso di me e buttarsi nel pozzo. Completamente frastornato, mi incamminai verso un tizio, un pastore, per chiedergli se avesse dell’acqua perché erano ore che camminavo ed ero molto assetato e lui me ne diede. Dopo che bevvi mi chiese : senta ma visto che era qui in giro, non è che ha visto una pecora ? Me ne manca una. Mah, gli risposi, a dir la verità ne ho vista una poco fa correre come una matta per poi buttarsi in quel pozzo là in fondo. E lui: ah no grazie. Non è la mia: la mia era legata ad un masso. “

4 commenti: