sabato 22 luglio 2017

Fossi Figo IV bis

Premesso che vi sto scrivendo dalla riva del mare )poi metto la foto di quello che sto vedendo) , volevo completare il post di ieri con un po' di commenti. 
Quando ho fatto il corso di apnea, una delle parti di studio e pratica erano le tecniche di salvamento. Per l'apnea sono un po' diverse dal salvamento normale. La prova d'esame consisteva nel fare  25 metri a nuoto , scendere di 4-5 metri, recuperare il soggetto che si presume sia in sub o un apneista  (togliere i pesi, la maschera e l'equipaggiamento ) e riportarlo indietro nuotando altri 25 metri. 
Non perché il Porco debba fare il figo ma siccome avevo delle buone doti di apnea , avevo chiesto e dimostrato agli istruttori che , invece di fare 25 metri a nuoto e poi scendere sott'acqua per recuperare l'infortunato, avrei potuto fare gli ultimi dieci- quindici metri sott'acqua e recuperare il soggetto "da sotto" invece che dall'alto. 
La prova d'esame ovviamente sarebbe stata invalida ma gli istruttori mi hanno fatto un discorso un po' più etico. 
Il momento del salvataggio di una persona, mette in pericolo chi si appresta a compiere l'azione, nessuno è obbligato a rischiare la propria vita per salvare quella di un'altra persona. E mi ricordo che ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che ciascuno di noi avrebbe cercato di salvare una persona a prescindere dalla situazione ma perché gli apneisti sono un po' tutti matti, ma non sarebbe stato obbligatorio farlo.
Per questo non ho avuto esitazione a buttarmi in acqua ieri. E detto tra di noi il bagnino secondo me non ce l'avrebbe fatta da solo. 
Immaginate poi se la persona in pericolo fosse un familiare o un amico. La questione non è la volontà di salvare una persona ma la consapevolezza di poterci riuscire. Ecco. 

Ok

1 commento: