venerdì 12 agosto 2016

E anche questa ce la siamo sdoganata.

Ieri sono andato a Cuneo a trovare mio zio e non me la sono sentita di fare l’indifferente; li ho chiamati e li ho invitati a cena. Hanno detto no, all’inizio; poi si sono liberati dei loro impegni. 
È stata una bella serata. Erano dodici anni che non ci parlavamo. Ovviamente non abbiamo chiarito nulla perché nessuno di noi si ricordava perché avessimo litigato.


Per la cronaca ho mangiato benissimo: carne all’albese (tipo carpaccio, ma senza rucola e grana); vitello tonnato, agnolotti al castelmagno con burro e salvia, stufato di cinghiale e meringata. Vino: Dolcetto d'alba.


6 commenti:

  1. I parenti sono quella parte della società più difficile da gestire :)
    Buon tutto, Suara :)

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    1. grazie Mary, per fortuna che davvero poi il tempo aggiusta tutto.

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  2. due considerazioni:
    1) viene da pensare che il Porco ha lo scazzo facile, ma per fortuna non ha la memoria di un elefante
    2) dai al porco un'occasione per mangiare e farebbe la pace con chiunque

    :D

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    1. 1) dopo un po mi dimentico. avevo chiesto a mia sorella le ragioni del litigio e lei mi ha detto: "semplicemente non ci siamo più sentiti!"
      2) per un piatto di tonnato ...

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  3. Quando non si ricorda più il motivo del litigio vuol dire che è ora di fare pace.
    E poi, visto come si mangia bene nella "Granda" è sempre meglio mantenere i contatti.

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    1. Siamo andati a mangiare a Cervasca, in un albergo a una stella. in quei posti che noi milanesi non ci diamo una lira. mangiato benissimo

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