giovedì 28 luglio 2016

Who you gonna call?

Oggi esce in Italia il terzo Ghostbuster, a 32 anni (cazzo, trentadue!) di distanza dal primo.
Io so che sarà una gran porcheria. 
Come fai a trovare un cast con Dan Aykroyd, Bill Murray, Harold Ramis, Rick Moranis  e la mia preferita tutti insieme ?
Eppure questo reboot andrò a vederlo perché il primo GB l’ho adorato. 
Forse perché era una delle mie prime uscite serali da ragazzino: avevo appena compiuto 16 anni e con i miei compagni di classe avevamo organizzato questa uscita di sabato sera.
Era autunno e io facevo la seconda liceo classico e mi ricordo che stavo cambiando fisicamente e psicologicamente in quel periodo. Ho tolto dei bruttissimi occhiali di metallo da miope nerd e avevo messo le lenti a contatto. Mi ero tagliato i capelli corti a spazzola, abbandonando i capelli pettinati con la riga; i primi allenamenti in canoa che avevo iniziato qualche mese prima, avevano iniziato a irrobustire ed allungare il mio corpo. E cominciavo a piacere sul serio alle ragazze e mi sembrava di essere più sicuro e consapevole.
Era un sabato e con alcuni compagni di classe avevamo deciso di andare a mangiare al Quick di Corso Buenos Aires, quando McDonald non c’era ancora, ma c’erano i Burghy e gli Wendy.
Poi siamo andati al cinema Arcobaleno e abbiamo visto Ghostbuster. Non so perché, ma è stata una bella serata. Io indossavo un paio di jeans chiari con i risvoltini (e vabbè…), ma questi jeans mi piacevano, perché c’era ricamata una piccola canoa.
Avevo una camicia bianca e un maglioncino giallo con il collo a “v” e le immancabili scarpe da ginnastica.

Non so perché ho scritto questo post “amarcord”, ma ho pensato che sarebbe stato bello condividerlo. A volte penso che ci sono stati dei momenti che hanno rappresentato un cambiamento  della propria vita e che per questo rimangono impressi nella memoria, cristallini. 
Penso che quella serata sia stata uno di quei momenti


6 commenti:

  1. La penso esattamente come te. Sarà una porcata, ma come si fa a non guardarlo?

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  2. Secondo me quella sera è successo dell'altro, il porco non me la conta giusta

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  3. E' vero, a volte rimangono impressi quei piccoli momenti così speciali che fanno quasi commuovere quando tornano alla mente.

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    1. sì, come il fatto che mi ricordassi dei particolari della serata, tipo che ho visto il film con le gambe appoggiate alla poltrona di fronte alla mia.

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