martedì 18 luglio 2023

Gigliola e il Levantino IV - Sarajevo Vs Mostar

Ieri non ho pubblicato. Ormai mi sono integrato con gli abitanti del luogo: ieri infatti sono andato in giro con una canottiera e occhiali da sole come un vero bosniaco verace. 
È stata la giornata dello shopping. Oltre aver comprato varie regalini per le figlie, ho visto il vecchio Bazar e ho passeggiato per la città vecchia: ho bevuto per la terza volta il caffè turco e devo dire che mi è piaciuto: ha un'aroma particolare e si sente sulla lingua il residuo della macinatura del caffè: piaciuto molto. 

Con circa 32 gradi in città ho deciso di andare a Trebivice il punto di osservazione di Sarajevo dove c'è il termine della funivia e iniziano le montagne: 
Ho fatto una passeggiata  di un'oretta tra alberi giganteschi: Abeti, Betulle e Pini in una foresta molto antica, con i sentieri erano ben segnalati ti c'era anche una Ferrata.
Poi sono sceso in città e in casa a riposarmi: ho fatto due chiacchiere con il proprietario della casa che si chiama Senad. Molto simpatico:  mi ha offerto un caffè turco e mi ha insegnato a berlo: Bisogna prendere la zolletta di zucchero che è molto compatta e molto densa, bisogna intingerla nel caffè, mordere un pezzettino e bere un sorso e tenere il caffè in bocca fino a quando non si è sciolta e bisogna berlo molto lentamente. Il bicchiere d'acqua che viene offerto insieme al caffè deve essere bevuto prima perché deve pulire la bocca per assaporare meglio il caffè. Poi abbiamo chiacchierato un po'; abbiamo parlato degli argomenti tabù che non bisogna affrontare con i bosniaci cioè guerra e religione ed è stata una piacevole conversazione e un piacevole scambio di idee. Mi ha portato a bere la boza che è un bevanda a base di mais fermentato e mangiato un dolce a base di sesamo : per noi europei dei gusti molto particolari al quale il nostro palato si deve abituare. Poi abbiamo mangiato la pizza bosniaca: la pasta molto sottile cotta al forno di carbone e condita con funghi, una specie di salame, una salsa di pomodoro e una crema di formaggio. 
Sono tornato a casa per alzarmi presto, infatti stamattina sono partito alle 7 dopo aver salutato Senad e la moglie e sono partito per Mostar.
Uno dei motivi del viaggio a  Sarajevo era che sto pianificando con la maestra di Alice, Katia, la gita dell'anno prossimo ho cercato gli ostelli e le varie sistemazioni per il viaggio e la permanenza. 
Comunque sono partito stamattina alle 7:30 e sono passato da 24 gradi a 42 gradi.
Ho cercato  un appartamento,  Ho parlato il bosniaco con Google Translate con il proprietario, mi sono sistemato dopodiché sono andato a fare il giro turistico a Mostar: non mi è piaciuta.
 Innanzitutto una cosa che mi ha fatto impressione è che tutti gli scooter e le moto di qualsiasi cilindrata sono senza targa e questo mi ha un po' indisposto li ha indisposto;  inoltre il turismo è "mordi e fuggi" concentrato nella zona del ponte; i prezzi sono molto alti e  accettano gli euro e ti danno resto in Marco Convertibile. Comunque la città vecchia è carina con un selciato  decorato con pietre di fiume devo dire molto bello. Il ponte è rifatto perfettamente: c'è molto contrasto con la zona turistica che è ben ristrutturata con il resto della città dove molte case e  palazzi importanti sono ancora sventrati e portano il segno non solo della guerra ma anche degli incuria.
Insomma in generale tanto mi è piaciuta Sarajevo quanto non mi è piaciuto Mostar.
Faceva caldissimo e sono rientrato in stanza e verso le quattro  sono andato in un paese vicino a Mostar che si chiama Blagaij che ha un tempio Sufi dei dervisci.
Mi è piaciuto molto: la cosa più bella che ho visto qui a Mostar: il palazzo ben conservato ed era anche ben conservata l'integrazione tra la costruzione religiosa e la natura perché questi il culto dei Sufi era molto legato agli elementi della natura, c'erano discese a gradini nel fiume e nei canali e la  forte presenza dell'acqua rendeva la temperatura molto piacevole.
Per la cronaca ho attaccato bottone con due ragazze turche ampiamente materassabili anche se coperte col velo. 
Mi sono fatto spiegare da loro di una scritta che si ripeteva molto spesso sul muro del tempio.

Non ricordo cosa volesse dire ma mi dicevano che era un una parola che veniva ripetuta nel momento di una preghiera nel momento della meditazione come se fosse l'ohm dello yoga. Ho fatto un pò il piacione con le tipe turche  e poi sono andato in un posto che si chiama Fortica.
 Mostar è circondata da montagne molto alte molto e molto ripide: un  panorama magnifico soprattutto al tramonto.
 Comunque avevo pianificato di stare qua due giorni, in realtà mi ha indisposto un po' la gestione del Turista da parte dei mostariani e non ho molte cose interessanti da vedere quindi domani mattina parto e vado in Montenegro dove non avrò una SIM, non so dove dormire e dovrò improvvisare. 
Tra l'altro siamo vicini a Medjugorje; la zona è molto Cattolica:  ho chiesto un caffè bosniaco che è di tradizione musulmana e non me l'hanno fatto. Inoltre su una montagna di fronte c'è un crocione gigantesco bianco, bruttissimo, e da qua si vede che la parte destra del fiume, Quella vicino alla Croazia è Cattolica mentre quella sinistra è  ricchissima di Moschee.


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