domenica 5 gennaio 2025

AQP XVI: Atarassia 2025

Notte fonda: mi sono svegliato preda di una fame chimica, sono andato in cucina e ho tirato fuori dal frigorifero un pezzo di cotechino avanzato.

L’ho messo sul tagliere, ho preso il coltello e ho iniziato a tagliarlo, ad un certo punto mi è sfuggito al controllo e mi sono tagliato il dito indice della mano sinistra.

A quel punto, la mia goffaggine, che è talmente radicata in me  e mai discreta, ha alzato la testa e, senza nemmeno aspettare che io reagissi, mi ha fatto dire: “Ci sta…”

Nessun dramma, nessun grido, nessuna invocazione a divinità, antiche o moderne. Ho preso dello scottex, un po’ di scotch di carta e ho arrangiato una fasciatura. Poi sono tornato a letto, serenamente, con un pensiero:

“Potevo almeno mangiarlo con la maionese.”



giovedì 26 dicembre 2024

Fossi Figo X - Canoa Edition.

Nel ricordarvi che il Porco, in una vita precedente, era un discreto canoista (o almeno, così racconta lui). Canoa Canadese, per essere precisi, quella specialità in cui sei su di un ginocchio sulla barca.

Ebbene sì, io e la mia seconda voga, Vittorio, vincemmo il Campionato di Fondo di Lombardia, specialità C2. Il "Fossi Figo" è ampiamente giustificato e il titolo ampiamente meritato per questi motivi, che conseguirebbero da soli un documentario su Netflix, altro che un post.

  1. La gara era di 42 chilometri. Quarantadue chilometri, sottolineo, perché già dirlo fa venire il fiatone. E tutto questo in ginocchio su una Canoa Canadese, pagaia da un lato solo, sperando che il lato opposto non faccia sciopero.

  2. 42 chilometri in ginocchio. Ora immaginatevi in chiesa per un matrimonio lungo, e moltiplicate quella sofferenza per 1.000. E senza neanche i confetti alla fine.

  3. Acque ferme per 36 chilometri, poi l’ebbrezza del Po per gli ultimi 5 chilometri. Lì ti senti un vero esploratore… o uno che ha appena preso una decisione pessima nella vita.

  4. La gara era sul Canale Milano-Cremona-Po, con partenza e arrivo nella Darsena. Sì, proprio quella dove c'era l'Enrico Toti, il sottomarino. 

  5. Durante la gara, a un certo punto ho detto a Vittorio: "Andiamo a dare una pacca all'Enrico Toti, quando mai ci ricapita?". Lui: "Ma ci stanchiamo inutilmente…". Io: "Sti cazzi". Lui: "Ok, mi hai convinto". La storia ci ricorderà come gli eroi che si sono inginocchiati su una canoa per rendere omaggio a un sottomarino.

  6. C'era un sole splendido. Sembrava quasi un invito a goderci la giornata. E infatti, con la scusa che "ci serviva energia per la gara", ci eravamo portati da mangiare e bere sulla barca. Panini, succhi di frutta, un po’ di cioccolato… mancava solo la tovaglietta a quadretti e il fiasco di vino per fare un picnic come si deve.

  7. 42 chilometri. In ginocchio. Non so se l’ho già detto.

  8. Il tratto sul Po, invece, era un circuito ad anello da fare tre volte. La parte in favore di corrente ti faceva sentire una freccia d'acqua, un dio della velocità. Ma quando arrivava il tratto contro corrente, tutto cambiava: ogni pagaia sembrava un debito karmico da ripagare, e iniziavi a fantasticare su quanto fosse bello stare seduti al bar della Darsena con uno spritz in mano, invece che sudare fiumi d’acqua su un fiume vero..

  9. Le partenze erano scaglionate, e noi eravamo i primi a partire. Durante il primo giro di boa, i Giudici al megafono, con una voce che rimbombava fino a mezza Cremona, urlarono: "A tutti i canoisti in gara, guardate bene il C2 come fa i giri di boa!". E poi una telecronaca in diretta tipo Olimpiadi: "Ecco, vedete come allargano la curva… ora la stringono… perfetto! dovete fare come loro!". Io e la mia seconda voga, esaltati, ci sentivamo delle divinità acquatiche. 

  10. 42 chilometri, in ginocchio. Ancora una volta, nel caso ve lo foste dimenticato.



domenica 22 dicembre 2024

Scusa n. 7 dello sportivo scarso


L'intero percorso era contro vento, per questo la prestazione è stata bassa.

"Ma il percorso era ad anello."

"Il vento mi odia, mi ha seguito."



sabato 21 dicembre 2024

Non è la questione di essere boomer

La foto qui sotto è uno screenshot dello status WhatsApp di Alice, nell'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, in prima liceo.

Sì, Alice, Patatina, Patalice, per quelli che mi seguono dal 2009.

Ebbene sì, è in prima liceo Classico, ma non è questo il punto.

Lo status è un video girato nei corridoi del Liceo Carducci, dove i ragazzi festeggiano il Natale cantando Last Christmas degli Wham!.

Mi è venuto un tuffo al cuore. Era il Natale del 1985 quando ero anch’io in quei corridoi, nella stessa identica scena, con la stessa identica canzone.

E qui nascono due riflessioni.

La prima è che trovo meraviglioso come, a distanza di quasi 40 anni, i ragazzi continuino a festeggiare il Natale in questo modo. Nonostante tutti i cambiamenti del mondo, il senso di condivisione e allegria resta immutato.

La seconda, però, è più pungente: possibile che in 40 anni non sia venuta fuori una canzone di Natale nuova e altrettanto iconica da cantare tutti insieme? Pensateci: sarebbe come se nel 1985 avessimo cantato una canzone di Natale degli anni ’40 o ’50, come White Christmas di Bing Crosby o Let It Snow! di Vaughn Monroe.

Insomma, la tradizione è bella, ma a volte mi chiedo se non siamo rimasti un po'... congelati.

Buona notte a tutti, vado a riflettere sul Natale e sull’evoluzione della musica pop.



venerdì 20 dicembre 2024

Fossi Figo IX

Il Porco ha scoperto che la sua miopia peggiorava anno dopo anno per colpa di un gioco subdolo durante le visite oculistiche. L’oculista, cambiando le lenti per il controllo, mi chiedeva con aria innocente: “Vedi meglio così o…”, aggiungendo una mezza diottria, “così?”. E io, ingenuo: “Beh, meglio la seconda”. Risultato? Una gradazione sempre più alta e una miopia in continua espansione.

Le lenti a contatto che avevo fatto preparare erano un capolavoro di precisione ottica: potevo distinguere dettagli imbarazzanti della mia dirimpettaia, la mia tabella optometrica personale, (sto parlando della sua cucina... honni soit qui mal y pense). Però, con il tempo, mi sono accorto di un problema: non riuscivo più a vedere bene da vicino. Libri, cellulare, bricolage… tutto diventava sfocato. Così, per continuare a dedicarmi a questi piaceri della vita, ho dovuto cedere agli occhiali da presbite.

Poi, per puro caso, un errore in un ordine di lenti a contatto morbide usa e getta – con una gradazione molto più bassa – mi ha aperto un mondo nuovo. Non potevo più vedere i dettagli delle pietanze della suddetta vicina (un sacrificio accettabile), ma potevo leggere senza bisogno degli occhiali da vicino! Da lì, l’illuminazione: il Porco ha fatto preparare una lente a gradazione bassa per l’occhio sinistro e una un po’ più forte per il destro. Ed ecco le conseguenze:

  1. Non metto più gli occhiali da presbite. Ricorda bene che il Porco e la vecchiaia sono su due rette parallele (come giustamente ricorda il titolo del blog): a sedici anni ho smesso di portare gli occhiali e ora, con le lenti, dovrebbe aggiungerne un altro paio? Assurdo!

  2. Ho accumulato una decina di paia di occhiali che, in un moto di generosità, regalo a chi ne ha bisogno sul momento, atteggiandomi a filantropo casuale.

  3. Ho lenti a contatto a gradazione molto alta che uso per occasioni speciali: teatro, cinema, lunghi viaggi in moto o qualsiasi attività all’aria aperta. In quei momenti, mi trasformo in un supereroe: Occhio di Falco, il re della supervista. La mia kriptonite? Tutto ciò che si trova a meno di mezzo metro da me è una sfocatura degna di un quadro impressionista.




78-84-78 XIV

Ho perso 7 chili in novanta giorni; stavo abbondantemente dirigendomi verso la squintalatura e sono riuscito a contenerla. 
Ora, sotto una luce proveniente dall'alto, con un particolare angolazione, in un determinato momento della giornata, lontano dal giorno della birra, si intravedono dei six pack; non che me ne freghi qualcosa... ma mi porto avanti per superare la 57° prova costume consecutiva. 
La conseguenza di questa notizia è che mi ero ripromesso di riprendere la corsa non appena mi fossi stabilizzato sotto gli 80 chili. Ebbene, non è che ho tutta questa voglia di andare a correre ed ogni scusa è buona.
Lo so che non fa molto ridere, ma uno non è che può essere Andy Kaufman tutte le volte. 

venerdì 22 novembre 2024

Buon compleanno, o forse no (spoiler: sì)

Oggi è il mio compleanno. Cosa significa? Per molti, una giornata di festa, torta, candeline e sorrisi a profusione. Per me, un giorno in cui provo disperatamente a mimetizzarmi con il calendario, come se fossi una data qualunque. "Ma no, oggi non è il 22 novembre, è il 21 bis," mi ripeto mentre pianifico strategie per non farmi notare.

Spoiler: fallisco sempre.

La colpa, ovviamente, non è mia. Sono le mie figlie e i miei amici, che si ostinano a ricordarsi della mia esistenza proprio quando io preferirei essere dimenticato. Il piano è sempre lo stesso: trasformare una giornata da ignorare in un concentrato di "papà, auguri!" e "non ci pensare agli anni che passano." Certo, non ci penso: mi ci fissano loro!

Quest’anno, per esempio, con le figlie andrò a vedere P come Penelope . Il titolo è perfetto: Penelope tesseva la tela aspettando Ulisse, io invece aspetto di avere una vita sentimentale decente. E tesso... pazienza. Poi, completeremo la serata all’Hard Rock Café. Tradotto: hamburger e patatine come terapia d’urto per dimenticare che non c’è una bella ragazza al mio fianco ma ce ne sono due meravigliose.

Ma il bello del compleanno viene dopo. Quando, riaccompagnate a casa le figlie, mi trasformo nel lupo solitario del weekend. Direzione: Liguria. Inizia così il mio "compleanno alternativo," fatto di corse nei boschi, ricerche ossessive di vetrini sulla spiaggia (l’unico hobby che mi fa sentire un po’ poeta e un po’ maniaco compulsivo), e avventure gastronomiche in ristoranti sconosciuti. Cosa mangio? Non lo so mai. Mi lascio guidare dall’istinto (e da Tripadvisor), e il risultato è sempre il solito: una cena promettente ma che mi fa pensare che, forse, potevo fermarmi per un kebab.

Lo sport, almeno, è ancora un’ancora di salvezza. si corre tra gli alberi, anche se il fiato corto e i crampi ai polpacci mi ricordano che "non sono gli anni, ma i chilometri" (cit.). Però è lì, nel silenzio del bosco, che mi concedo il lusso di riflettere. Tipo: perché sono ancora single? Come ho fatto a  battere i record di astinenza (e non mi riferisco al cibo)? E, soprattutto, c’è un’assicurazione che copre i danni da disastri amorosi?

Eppure, nonostante tutto, mi diverto. Il mare, i vetrini, la ricerca del ristorante perfetto: sono piccoli piaceri che compensano l’assenza di una Penelope nella mia vita. Forse non sono l’Ulisse dei tempi moderni, ma almeno non ho sirene che mi distraggono. E, in fondo, mi piace questa mia strana libertà, fatta di ironia e un pizzico di malinconia.

Quindi sì, buon compleanno a me. E grazie a chi, nonostante tutto, si ricorda di festeggiarlo. Io continuerò a cercare vetrini, correre nei boschi e, chissà, magari il prossimo weekend... no, niente: tanto sarò di nuovo da solo. Ma stavolta con farinata e un buon bicchiere di vino. E va bene così.



giovedì 15 agosto 2024

AQP XV

L'Asino Quanto Pesi di oggi, si svolge nella cucina nuovissima dove ho preparato la grigliata di carne di Ferragosto. Dopo circa 10 minuti di fumo per la cucina nonostante la cappa funzionante, ho dovuto tenere spalancate le finestre per fare corrente.
Moderatamente Indignato perché, nonostante la spesa piuttosto elevata per una cappa aspirante di ultima generazione, di grande potenza e di ottimo design, questa benedetta cappa non aspirava un cazzo.
Non mi sono fatto coinvolgere dal cattivo umore ma mi sono ripromesso che avrei scritto alla Faber per lamentarmi della qualità della cappa.
Al termine del pranzo passato in allegria mi sono messo a pulire la cappa che era veramente sporca nonostante fosse la prima volta che la usavo seriamente e dopo averla smontata per pulirla accuratamente,  visto che era nuova, ho scoperto la possibilità di comporre il quindicesimo episodio della rubrica Asino Quanto Pesi.
Prego guardare la fotografia.

giovedì 1 agosto 2024

Matrimonio all'Europa Park

 L'anno scorso volevo portare le ragazze ad un parco divertimenti. 

Qualche anno prima eravamo andati ad Eurodisney e le ragazze che allora erano piccole e quindi facilmente ingannabili, sono cascate in un tranello: avevo detto che saremmo andati a all'aeroporto e si erano sorprese che questo aeroporto fosse pieno di palloncini, di personaggi della Disney ma soprattutto "Era un po' strano come aeroporto" e fino a quando non siamo entrati nel Parco pensavano che dovessimo prendere l'aereo per tornare a casa. 

Ho ancora foto e video con le loro espressioni immortalate dallo stupore e dal divertimento.

L'anno scorso con le ragazze ormai preadolescenti e quindi già belle sgamate, avevo deciso di portarle all'Europa Park vicino a Friburgo in Germania, uno dei parchi divertimento più belli d'Europa e memore della precedenza di Parigi ho voluto fare loro una sorpresa, 

La questione è che, ovviamente avendo 14 anni, avrei dovuto "alzare l'asticella" per far funzionare lo scherzo. Allora questa volta mi sono inventato che avremmo dovuto andare in Germania a Friburgo per un matrimonio di una mia amica.

"eh, ma ci dobbiamo andare anche noi?", "Ma perché ci ha invitato?"; "voglio rimanere a casa." eccetera eccetera

Allora ho risposto loro: "Caterina ci tiene molto a voi, sapete lei non ha figli quindi ha pensato di invitarci..."

"Eh ma noi non abbiamo voglia di venire, vogliamo stare a casa."

A questo punto non sapevo come gestirmi e quindi ho iniziato a inventarmi situazioni assurde per cercare di convincerle".

"Eh ma avete 14 anni... la sposa ha deciso di prendervi come damigelle per accompagnarla all'altare". 

Allora improvvisamente come per magia, sono riuscito a destar loro l'attenzione e quindi dopo un breve consulto intra-sorellanza hanno deciso che sarebbero venute.

Quindi si è creata una grossa aspettativa: hanno raccontato a scuola che sarebbero andate in Germania a fare le damigelle di un matrimonio e hanno iniziato chiedermi i dettagli dell'evento.

Ormai incalzato con le domande ho iniziato a inventare un programma di un weekend dedicato a un matrimonio esclusivo: mi sono trasformato in un Wedding Planner:

il venerdi mattina alle 8.30 saremmo andati alla prova vestito (molto semplice, sull'azzurro chiaro, che sarebbe poi stato regalato alle damigelle); primo pomeriggio prova acconciatura con parrucche per scegliere la miglior pettinatura (avrebbero scelto roselline e strass)  

Tardo pomeriggio e sera prova del matrimonio; Sabato mattina prova trucco (sul tardi però che sarebbe stata una giornata lunga) e sabato verso le 15, gia vestite con l'abito, trasferimento al castello di FrauBlucher (eh si, tanto per presa per il culo, almeno esageriamo): sarto, parrucchiere e trucco e verso le 18 inizio della cerimonia nella cappella del castello, poi alle 20 cena, musica e balli. Intrattenimento con visita del castello con i passaggi segreti e percorso della Paura nelle catacombe . 

Comunque siamo arrivati giovedì sera loro si sono accorte che il Paesino dove avevamo il l'albergo aveva questo gigantesco parco dei divertimenti al quale però purtroppo non avremmo potuto accedere e senza la minima ombra di delusione: "Tanto domani abbiamo le prove vestito" 

Ci siamo svegliati, ci siamo vestiti molto sportivi perché doveva andare a questa prova vestito e invece siamo entrati nel parco di divertimenti: mi hanno guardato estremamente deluse e arrabbiate, perché ormai loro avevano in mente di fare il matrimonio come damigelle d'onore.

E per le prime due ore quando eravamo su questi ottovolanti pazzeschi si chiedevano: "E adesso che cosa diciamo a scuola? Abbiamo detto che andavamo a un matrimonio!" 

"Dite loro che vi ho fatto uno scherzo" 

"Beh Papi qui è bellissimo, però noi alla fine volevamo andare al matrimonio!"

Si sono talmente annoiate che quest'anno ci andremo ancora. 



mercoledì 29 maggio 2024

Fossi Figo VIII

È un po' di tempo che non ci sentiamo; volevo aggiornarvi sulla mia situazione sentimentale. Cosa c'è di meglio di una bella foto che spiega tutto?
Dalla mia Rubrica del cellulare.