E alla fine ci siamo andati al Teatro Arcimboldi! Alice, con i suoi 15 anni, elegante come una madrina del festival di Cannes e Agata in versione "guardo un po' e poi mi addormento" ancora convinta di triturarsi l'anima con una tragedia greca.
Del resto, il Porco aveva venduto bene la cosa: "Ragazze, stasera vi porto a vedere l’Antigone di Sofocle. Una delle vette del pensiero classico. Ma con un taglio contemporaneo, attori che solitamente fanno commedie, tipo Lorella Cuccarini nella parte di Antigone e Gassmann in quella di Creonte..."
Non hanno fatto una piega.
Alice, anzi, illustrava ad Agata il mito di Antigone, spiegandole in maniera molto chiara la trama e le caratteristiche.
Il palco aveva un grande tendone azzurro che ondeggiava. Agata mi ha chiesto:
– "Papi, ma cosa c’entra il mare con l’Antigone?"
– "Beh, è ambientata in Grecia..."
Risposta tecnicamente ineccepibile.
Poi si spengono le luci. Parte l’ouverture. Un medley di ABBA che manco al matrimonio di Meryl Streep.
E lì… BOOM!
Realizzazione.
Sorpresa. Occhi sgranati. Sospetto. Trafiletti di panico.
Alice sussurra:
– “Ma… è Mamma Mia?”
– "Eh sì."
– “Ma… in italiano?”
Dispiacere. Dramma.
(Poi però ha scoperto che le canzoni erano in lingua originale, e le si è riaccesa la luce negli occhi.)
Da lì in poi: gioia pura.
Abbiamo riso, abbiamo ballato, abbiamo cantato (soprattutto io e Agata), mentre Alice cercava disperatamente di mantenere un minimo di dignità pubblica tirandoci gomitate a ogni strofa.
Eppure anche lei sorrideva. Rideva.
Le ho viste felici.
Felici davvero.
E allora il Porco ha pensato che ogni tanto ingannar le figlie è cosa buona e giusta.
Soprattutto se il tranello finisce a suon di Dancing Queen e applausi a scena aperta.
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