martedì 29 luglio 2025

La focaccia e la spremuta

Agata dà ancora soddisfazioni.
Ieri sera, con gli occhioni della figlia modello e la voce suadente da ninja delle emozioni, mi ha detto:
«Papi, mi svegli domani mattina presto (tipo alle 6.30) che andiamo al mare insieme?»
Io, ingenuo come sempre, ho creduto di essere stato scelto. Alle 6.30 l’ho svegliata con delicatezza e ottimismo.
Lei ha biascicato:
«Inizia ad andare, arrivo.»
Alle 9 e mezza — nove e mezza — mi arriva un messaggio:
«Papi arrivo. Mi sono addormentata… per sbaglio.»

Per sbaglio. Capite?
Non volontariamente. Non per pigrizia. Non per sonno.

Per. Sbaglio.

Post scriptum. Anzi, post postem

Io: «Agata, vado al mare. Ti ho lasciato la focaccia sul tavolo e il succo d’arancia in frigo. Hai capito?»
Agata:
«Mmhhubbsss... hai capito?»
Io: «Cosa c’è sul tavolo?»
«Ghggmmsrrr... focaccia.»
«Ok. E in frigo?»
«Gfaghhghh... spremutahggsffff.»

Più tardi, in spiaggia:
 «Era buona la focaccia?»
«Sì papi, proprio buona.»
«Con il succo si accompagnava bene, vero?»
«Ehhhh...- realmente diapiaciuta- j mi sono dimenticata.»

Agata, since 2010

Riflessione
A volte il Porco si chiede se crescere una figlia significhi educarla… o semplicemente assistere, in religioso silenzio, alla costruzione di una divinità minore del caos.
Una che ti ama davvero, ma solo dopo le 10 del mattino, e che ti guarda negli occhi con tutta la sincerità di chi ha dimenticato il succo ma non la focaccia.
E tu sei lì, con la sabbia sotto ai piedi e un panino a metà, a pensare che forse va bene così.
Perché l’immortalità, dopotutto, è un messaggio delle 9 e mezza che dice "mi sono addormentata per sbaglio".


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