Notte fonda: mi sono svegliato preda di una fame chimica, sono andato in cucina e ho tirato fuori dal frigorifero un pezzo di cotechino avanzato.
L’ho messo sul tagliere, ho preso il coltello e ho iniziato a tagliarlo, ad un certo punto mi è sfuggito al controllo e mi sono tagliato il dito indice della mano sinistra.
A quel punto, la mia goffaggine, che è talmente radicata in me e mai discreta, ha alzato la testa e, senza nemmeno aspettare che io reagissi, mi ha fatto dire: “Ci sta…”.
Nessun dramma, nessun grido, nessuna invocazione a divinità, antiche o moderne. Ho preso dello scottex, un po’ di scotch di carta e ho arrangiato una fasciatura. Poi sono tornato a letto, serenamente, con un pensiero:
“Potevo almeno mangiarlo con la maionese.”
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