Non potendo mangiare cucino.
E’ venuta la cincia a cena e ho fatto le orecchiette con pomodorini freschi e ricotta e la granita al latte di mandorla.
Ieri ho preparato la parmigiana di melanzane, siccome non posso mangiare fritti, ho grigliato le melanzane. Anche per Patatina, invece che la mozzarella di latte non la mangia ancora, le ho messo le mozzarelline di capra.
Una chicca: chiamo mia madre e le dico che ho preparato la parmigiana.
“Ahhh, che raffinatezza e ricercatezza!”
Che cosa, la parmigiana? Fine e ricercata?
venerdì 30 luglio 2010
mercoledì 28 luglio 2010
La terza media
che sarà il 13 luglio 2011
Nel giorno in cui ho fatto il fioretto di non toccare alcuna bevanda alcolica per un anno (l’esperimento era già partito il 1° luglio, con l’ufficializzazione il 14 Luglio) ho notato che non solo mi piace mangiare ma anche bere.
Ho avuto un po' di incertezza nel vedere il calice opaco per la condensa di un rosato del Salento al tavolo di fianco, mentre cenavo con una grigliata mista di pesce (e acqua) e lo sconforto del tavolo vicino che beveva del Turà bianco.
Come resistere a una Guinnes abbandonata a se stessa su un bancone di un bar?
Quando si esce con i ragazzi del Kung fu dopo l’allenamento, la prima media (di cosa credevate che parlassi, di scuola?) la si beve per dissetarsi, le altre due con la pizza.
Non potrò più farlo.
Diventerò un monaco shaolin asceta. Solo acqua.
Contestualmente ho tolto le carni rosse, anche queste per un anno. Cosa mi resta da mangiare? Già adesso sono così magro che mi perdo nelle pieghe delle lenzuola, che ne sarà di me?
Sarò un monaco asceta shaolin e prenderò la cintura nera.
Bellissimo e terribile come l'alba, infido come il mare, più forte delle fondamenta della terra e tutti mi ameranno disperandosi.
P.s.
Mi sono dato una deroga al fioretto: lo fanno tutti, non vedo perché non lo devo fare io.
Posso bere un bicchiere di qualcosa, per tre volte durante l’anno (e una sarà per la nascita della Spicciolina a dicembre: spumante Gran Cuveé Bellavista Franciacorta, il mio preferito)
Nel giorno in cui ho fatto il fioretto di non toccare alcuna bevanda alcolica per un anno (l’esperimento era già partito il 1° luglio, con l’ufficializzazione il 14 Luglio) ho notato che non solo mi piace mangiare ma anche bere.
Ho avuto un po' di incertezza nel vedere il calice opaco per la condensa di un rosato del Salento al tavolo di fianco, mentre cenavo con una grigliata mista di pesce (e acqua) e lo sconforto del tavolo vicino che beveva del Turà bianco.
Come resistere a una Guinnes abbandonata a se stessa su un bancone di un bar?
Quando si esce con i ragazzi del Kung fu dopo l’allenamento, la prima media (di cosa credevate che parlassi, di scuola?) la si beve per dissetarsi, le altre due con la pizza.
Non potrò più farlo.
Diventerò un monaco shaolin asceta. Solo acqua.
Contestualmente ho tolto le carni rosse, anche queste per un anno. Cosa mi resta da mangiare? Già adesso sono così magro che mi perdo nelle pieghe delle lenzuola, che ne sarà di me?
Sarò un monaco asceta shaolin e prenderò la cintura nera.
Bellissimo e terribile come l'alba, infido come il mare, più forte delle fondamenta della terra e tutti mi ameranno disperandosi.
P.s.
Mi sono dato una deroga al fioretto: lo fanno tutti, non vedo perché non lo devo fare io.
Posso bere un bicchiere di qualcosa, per tre volte durante l’anno (e una sarà per la nascita della Spicciolina a dicembre: spumante Gran Cuveé Bellavista Franciacorta, il mio preferito)
venerdì 23 luglio 2010
Ultimate conversation
Ve la lascio così, senza commenti. Al telefono.
P = porco S = sorella
S. Pronto
P. Pronto. Ciao sono io
S. Ciao come stai
P. Bene, la mamma è a casa? Ah no, mi ero dimenticato è al mare, scusa.
S. Perché ?
P. Perche cosa?
S. Perche lo vuoi sapere?
P. No niente, siccome ero in zona volevo passare da casa, ma non ho le chiavi e ma poi mi sono ricordato che era al mare, non importa.
S. Io ho le chiavi, io passo a prendere la posta, di cosa hai bisogno?
P. no, guarda non è importante, fa niente, faccio un’altra volta
S. ma io ho le chiavi, che cosa ti serve
P. no niente, ti ho detto che non importa, cercavo dei sandali della Decathlon.
S. no perché se no ti apro io.
P. no guarda non è urgente, faccio tutto un altro giorno.
S. dove sono i sandali, te li prendo io.
P. nonèunaquestionedivitaodimortepossoresisteresenzasandali
S. Perché io passo da casa se vuoi ti apro e prendi i sandali
P. NO GRAZIE, non è necessario, NON SERVE
S. si perché se vuoi io ho le chiavi e passo a prendere la posta, tu vieni, prendi i sandali e io intanto prendo la posta.
P. MA MI HAI SENTITO? NON PASSO? NON SONO URGENTI E NON ME NE FREGA PIÙ UN CAZZO DI QUESTI CAZZO DI SANDALI.
S. senti, se sei nervoso non è colpa mia. Ti ho solo chiesto se volevi che ti aprissi la porta, perché io passo da casa della mamma a prendere la posta e allora potevi prendere i sandali. Dove sono che te li prendo io?
P. CAZZO VADO A PIEDI NUDI!
S. Click
P = porco S = sorella
S. Pronto
P. Pronto. Ciao sono io
S. Ciao come stai
P. Bene, la mamma è a casa? Ah no, mi ero dimenticato è al mare, scusa.
S. Perché ?
P. Perche cosa?
S. Perche lo vuoi sapere?
P. No niente, siccome ero in zona volevo passare da casa, ma non ho le chiavi e ma poi mi sono ricordato che era al mare, non importa.
S. Io ho le chiavi, io passo a prendere la posta, di cosa hai bisogno?
P. no, guarda non è importante, fa niente, faccio un’altra volta
S. ma io ho le chiavi, che cosa ti serve
P. no niente, ti ho detto che non importa, cercavo dei sandali della Decathlon.
S. no perché se no ti apro io.
P. no guarda non è urgente, faccio tutto un altro giorno.
S. dove sono i sandali, te li prendo io.
P. nonèunaquestionedivitaodimortepossoresisteresenzasandali
S. Perché io passo da casa se vuoi ti apro e prendi i sandali
P. NO GRAZIE, non è necessario, NON SERVE
S. si perché se vuoi io ho le chiavi e passo a prendere la posta, tu vieni, prendi i sandali e io intanto prendo la posta.
P. MA MI HAI SENTITO? NON PASSO? NON SONO URGENTI E NON ME NE FREGA PIÙ UN CAZZO DI QUESTI CAZZO DI SANDALI.
S. senti, se sei nervoso non è colpa mia. Ti ho solo chiesto se volevi che ti aprissi la porta, perché io passo da casa della mamma a prendere la posta e allora potevi prendere i sandali. Dove sono che te li prendo io?
P. CAZZO VADO A PIEDI NUDI!
S. Click
giovedì 22 luglio 2010
Porco ammalato?
Già di per sé è una contraddizione, io non mi ammalo mai.
Però il mese scorso ho avuto per 2 settimane una strana febbre che saliva a 38.5 verso le 8 di sera e scendeva al mattino a 37, per poi risalire piano piano ma inesorabilmente.
Nonostante questo, vi ho deliziato con degli splendidi scritti.
Comunque un “Devi morire” va alla mia dottoressa che non mi ha prescritto neanche gli esami del sangue (ho dovuto chiederglieli io) e mi ha detto di “appoggiarmi” al dottore suo sostituto perché sarebbe partita per le ferie (è sempre in Marocco o a una “convenscion” o in ferie). Sono andato quindi dal suo sostituto a cui va il mio “Pebbacco”. Lui è peraltro medico sportivo e oltre ad avere azzeccato che cosa avevo, mi ha dato la cura dal punto di vista sportivo. Altro Pebbacco.
Il “Devi morire” va però alla cura.
Non posso fare sport fino a settembre e per la dieta non posso bere alcol e mangiare più in bianco possibile.
Per lo sport concederò invece di tre mesi di stop ben 2 mesi e mezzo.
Per quanto riguarda la dieta, ho tolto l’alcol e mai come in questi giorni mi viene voglia di una bella birra o un bicchiere di rosato fresco. Sono al ristorante e vedo passare questi calici opachi per la condensa del vino fresco o in pizzeria dei boccali di birra o come ieri sera c’era una Guinness incustodita (!) sul bancone di un bar.
Eh si, perché con Patatina dai nonni, io e la Genia ce la spassiamo. Alla faccia della dieta.
Siamo andati in 15 giorni di libertà: 3 volte al giapponese, una all’africano, una al cino-italiano, una al cino-giapponese (prezzo fisso, ma stavolta non ho fatto il raddoppio, cioè mangiato il doppio del costo della cena), una al greco, ma anche in posti in cui si mangiava pesce (cotto) e in pizzeria.
Insomma, abbiamo fatto “i signori” e un po' più di moderazione sarebbe stata d’obbligo con una patatina nuova in arrivo, ma d’altronde dobbiamo farle assaggiare tutti i sapori…fosse per noi, saremmo stati a casa tutte le sere...d’altronde, che ci potevamo fare, no?
È anche vero che da un mesetto non sto mangiando di meno, sto mangiando giusto. Una pizza invece che due, non mangio fuori pasto, niente Happy Hour, niente birra con pizza.
Comunque da settimana prossima con la Patatina in casa, mangerò più moderatamente.
Come al solito le diete si iniziano sempre settimana prossima.
Però il mese scorso ho avuto per 2 settimane una strana febbre che saliva a 38.5 verso le 8 di sera e scendeva al mattino a 37, per poi risalire piano piano ma inesorabilmente.
Nonostante questo, vi ho deliziato con degli splendidi scritti.
Comunque un “Devi morire” va alla mia dottoressa che non mi ha prescritto neanche gli esami del sangue (ho dovuto chiederglieli io) e mi ha detto di “appoggiarmi” al dottore suo sostituto perché sarebbe partita per le ferie (è sempre in Marocco o a una “convenscion” o in ferie). Sono andato quindi dal suo sostituto a cui va il mio “Pebbacco”. Lui è peraltro medico sportivo e oltre ad avere azzeccato che cosa avevo, mi ha dato la cura dal punto di vista sportivo. Altro Pebbacco.
Il “Devi morire” va però alla cura.
Non posso fare sport fino a settembre e per la dieta non posso bere alcol e mangiare più in bianco possibile.
Per lo sport concederò invece di tre mesi di stop ben 2 mesi e mezzo.
Per quanto riguarda la dieta, ho tolto l’alcol e mai come in questi giorni mi viene voglia di una bella birra o un bicchiere di rosato fresco. Sono al ristorante e vedo passare questi calici opachi per la condensa del vino fresco o in pizzeria dei boccali di birra o come ieri sera c’era una Guinness incustodita (!) sul bancone di un bar.
Eh si, perché con Patatina dai nonni, io e la Genia ce la spassiamo. Alla faccia della dieta.
Siamo andati in 15 giorni di libertà: 3 volte al giapponese, una all’africano, una al cino-italiano, una al cino-giapponese (prezzo fisso, ma stavolta non ho fatto il raddoppio, cioè mangiato il doppio del costo della cena), una al greco, ma anche in posti in cui si mangiava pesce (cotto) e in pizzeria.
Insomma, abbiamo fatto “i signori” e un po' più di moderazione sarebbe stata d’obbligo con una patatina nuova in arrivo, ma d’altronde dobbiamo farle assaggiare tutti i sapori…fosse per noi, saremmo stati a casa tutte le sere...d’altronde, che ci potevamo fare, no?
È anche vero che da un mesetto non sto mangiando di meno, sto mangiando giusto. Una pizza invece che due, non mangio fuori pasto, niente Happy Hour, niente birra con pizza.
Comunque da settimana prossima con la Patatina in casa, mangerò più moderatamente.
Come al solito le diete si iniziano sempre settimana prossima.
giovedì 15 luglio 2010
Neanche il Porco
La Genia ha due gatti. Non sono nostri, sono suoi, perché io non amo molto i gatti. Questi due sono rossi: uno è socievole, classico gatto da appartamento, l’altro l’ho soprannominato Cuordileone, perché è sempre ed esclusivamente terrorizzato. Io ho una vaga idea di come sia fatto perché appena percepisce la mia presenza scappa e si nasconde: non amando particolarmente i gatti, non vedo perché loro devono amare me, tuttavia eseguo i miei doveri: gli do’ da mangiare regolarmente e gli pulisco la sabbia regolarmente. Non si possono lamentare. Fine.
Questa premessa è necessaria per non perdere i pochi lettori miciofili.
I due gatti non sono esenti da scherzi da parte mia ma non ho mai raggiunto il livello di bastardaggine della Karin, la ragazza ecuadoregna che ci fa le pulizie.
Ha chiuso i due gatti, come sempre quando pulisce, sul terrazzo, chiudendo lo sportellino della porta finestra e i due gatti sono rimasti dalle 11 del mattino alle 6 di sera sul terrazzo.
Sapete quanti gradi ci sono in questo periodo? A 40 gradi per 7 ore, si saranno scannati per i migliori posti all’ombra.
Torniamo a casa e sentiamo “miiiii, miiii”: c’era un gatto, completamente brasato, col pelo tutto ispido che ci guardava e mendicava di aprire la porta e farlo entrare.
Come entra si fa avanti anche Lionheart, irriconoscibile, col pelo arruffato, quasi strisciando e con sommo sprezzo del pericolo mi guarda con occhi speranzosi ed entra. (avrà pensato: meglio farsi scuoiare al fresco che arrostire fuori).
Ah, la Karin verrà sezionata e utilizzata come mangime e crocchette per i gatti.
Questa premessa è necessaria per non perdere i pochi lettori miciofili.
I due gatti non sono esenti da scherzi da parte mia ma non ho mai raggiunto il livello di bastardaggine della Karin, la ragazza ecuadoregna che ci fa le pulizie.
Ha chiuso i due gatti, come sempre quando pulisce, sul terrazzo, chiudendo lo sportellino della porta finestra e i due gatti sono rimasti dalle 11 del mattino alle 6 di sera sul terrazzo.
Sapete quanti gradi ci sono in questo periodo? A 40 gradi per 7 ore, si saranno scannati per i migliori posti all’ombra.
Torniamo a casa e sentiamo “miiiii, miiii”: c’era un gatto, completamente brasato, col pelo tutto ispido che ci guardava e mendicava di aprire la porta e farlo entrare.
Come entra si fa avanti anche Lionheart, irriconoscibile, col pelo arruffato, quasi strisciando e con sommo sprezzo del pericolo mi guarda con occhi speranzosi ed entra. (avrà pensato: meglio farsi scuoiare al fresco che arrostire fuori).
Ah, la Karin verrà sezionata e utilizzata come mangime e crocchette per i gatti.
lunedì 12 luglio 2010
La Cina è lontana
Senza Patatina per due settimane, io e la Genia ci occupiamo dell’educazione alimentare dello Stitch in arrivo.
Lunedi sushi, Martedi pizza, Mercoledi indiano, giovedi cinese.
“Cinese?!!! Wow, fantastico” le dico.
Erano due anni che non mangiavo cinese. Già mi pregustavo l’olio fritto che cola insieme ad una non meglio identificata verdura dall’involtino primavera, il pollo alle mandorle dove non si capisce quale è il pollo e quale sono le mandorle, uno gnoccolone compatto di riso alla cantonese, in quantità industriali e il tutto abbondantemente innaffiato da glutammato.
Senza dimenticare le laccature rosse e oro dell’arredamento, le lampade cinesi di carta, il gatto di plastica dorato che muove la zampa per grattarsi l’orecchio e naturalmente: “Buongiolno signole, cosa desidela mangiale?, le polto subito un involtino plimavela”.
“E come si chiama il posto?” Chiedo alla panzona. E mi aspetto un nome esotico tipo: “il drago delle nuvole, l’airone di giada, il sogno del guerriero delle pianure di bambu”
“Mandarin due”. Iniziamo bene.
Da fuori sembrava un ristorante normale. Ci apre la porta un ragazzo alto, assolutamente italiano e assolutamente figo.
“BuonaseRa signoRi, vi mostRo il vostRo tavolo”.
Ci sediamo e mi guardo intorno, il ristorante sembrava un lounge bar all’ultima moda: tutto nero grigio, rosso carminio e verde oliva e “Buddha bar compilation” in sottofondo. Piatti, mobili, pareti, quadri: tutto in tema come se fossi andato a fare un happy hour nel posto più trendy; non c’era una lampada rossa di carta, non una laccatura, non un filo di odore di fritto. Il primo respiro di sollievo lo faccio vedendo la lista e notando che il menu non era di nouvelle cuisine ma di cucina tipicamente cinese. Il ragazzo assolutamente figo, in un perfetto italiano, vestito di nero, ci prende le ordinazioni.
Io ordino: involtino primavera, riso cantonese, ravioli di carne al vapore, pollo alle mandorle, un classico. La Genia: ravioli ai gamberi, spaghetti di soia con verdure e poi si fa consigliare e prende: spaghetti di riso croccanti con salsa agrodolce di fragole con gamberetti, fragole e piselli. Tipicamente cinese.
Mangiamo benissimo, i fritti leggerissimi, gli ingredienti di assoluta prima qualità e i piatti cucinati con leggerezza e con gusto. Anche la roba con le fragole e i gamberetti si lascia mangiare.
La Genia finalmente mi dice che la proprietaria è una ristoratrice siciliana (pesce e verdura sempre fresca) che ha sposato un cinese. Mi immagino questa signora che si è fatta passare le ricette dal marito, le ha lette, le ha buttate via e ha messo il marito a lavare i piatti. E il figlio figo alla cassa.
P.s.
Alla cassa con la Genia lontana un ragazzo con un altro paio di tipi, lui era un bel po' brillo, ha cercato di broccolare. Me.
Ponete la vostra mano destra all’altezza della vostra spalla destra, circa 40 centimetri in avanti. Tenete il palmo verso il basso. Stendete l’indice della mano e tenete le altre dita dritte ma morbide verso il basso. Ecco, indicandomi cosi ha detto al ragazzo figo alla cassa, rivolgendosi a me: “Secondo me questo uomo qui è completamente ubriaco” e io ho fatto lo stesso gesto ma rivolto a me, con un tono molto meno “lezioso” : “Che cosa è questo uomo qui, secondo te?”. E lui ha iniziato a fare il cretino poi per fortuna è arrivata la Genia e si è messa a chiacchierare con lui.
Finito il siparietto siamo usciti e mi fa: “Che simpatici! ma ti sei fatto dare il numero di telefono?”
E io in tono “lezioso”: “Ma ti pare che do il mio numero della telefonina così a tutti?”
Lunedi sushi, Martedi pizza, Mercoledi indiano, giovedi cinese.
“Cinese?!!! Wow, fantastico” le dico.
Erano due anni che non mangiavo cinese. Già mi pregustavo l’olio fritto che cola insieme ad una non meglio identificata verdura dall’involtino primavera, il pollo alle mandorle dove non si capisce quale è il pollo e quale sono le mandorle, uno gnoccolone compatto di riso alla cantonese, in quantità industriali e il tutto abbondantemente innaffiato da glutammato.
Senza dimenticare le laccature rosse e oro dell’arredamento, le lampade cinesi di carta, il gatto di plastica dorato che muove la zampa per grattarsi l’orecchio e naturalmente: “Buongiolno signole, cosa desidela mangiale?, le polto subito un involtino plimavela”.
“E come si chiama il posto?” Chiedo alla panzona. E mi aspetto un nome esotico tipo: “il drago delle nuvole, l’airone di giada, il sogno del guerriero delle pianure di bambu”
“Mandarin due”. Iniziamo bene.
Da fuori sembrava un ristorante normale. Ci apre la porta un ragazzo alto, assolutamente italiano e assolutamente figo.
“BuonaseRa signoRi, vi mostRo il vostRo tavolo”.
Ci sediamo e mi guardo intorno, il ristorante sembrava un lounge bar all’ultima moda: tutto nero grigio, rosso carminio e verde oliva e “Buddha bar compilation” in sottofondo. Piatti, mobili, pareti, quadri: tutto in tema come se fossi andato a fare un happy hour nel posto più trendy; non c’era una lampada rossa di carta, non una laccatura, non un filo di odore di fritto. Il primo respiro di sollievo lo faccio vedendo la lista e notando che il menu non era di nouvelle cuisine ma di cucina tipicamente cinese. Il ragazzo assolutamente figo, in un perfetto italiano, vestito di nero, ci prende le ordinazioni.
Io ordino: involtino primavera, riso cantonese, ravioli di carne al vapore, pollo alle mandorle, un classico. La Genia: ravioli ai gamberi, spaghetti di soia con verdure e poi si fa consigliare e prende: spaghetti di riso croccanti con salsa agrodolce di fragole con gamberetti, fragole e piselli. Tipicamente cinese.
Mangiamo benissimo, i fritti leggerissimi, gli ingredienti di assoluta prima qualità e i piatti cucinati con leggerezza e con gusto. Anche la roba con le fragole e i gamberetti si lascia mangiare.
La Genia finalmente mi dice che la proprietaria è una ristoratrice siciliana (pesce e verdura sempre fresca) che ha sposato un cinese. Mi immagino questa signora che si è fatta passare le ricette dal marito, le ha lette, le ha buttate via e ha messo il marito a lavare i piatti. E il figlio figo alla cassa.
P.s.
Alla cassa con la Genia lontana un ragazzo con un altro paio di tipi, lui era un bel po' brillo, ha cercato di broccolare. Me.
Ponete la vostra mano destra all’altezza della vostra spalla destra, circa 40 centimetri in avanti. Tenete il palmo verso il basso. Stendete l’indice della mano e tenete le altre dita dritte ma morbide verso il basso. Ecco, indicandomi cosi ha detto al ragazzo figo alla cassa, rivolgendosi a me: “Secondo me questo uomo qui è completamente ubriaco” e io ho fatto lo stesso gesto ma rivolto a me, con un tono molto meno “lezioso” : “Che cosa è questo uomo qui, secondo te?”. E lui ha iniziato a fare il cretino poi per fortuna è arrivata la Genia e si è messa a chiacchierare con lui.
Finito il siparietto siamo usciti e mi fa: “Che simpatici! ma ti sei fatto dare il numero di telefono?”
E io in tono “lezioso”: “Ma ti pare che do il mio numero della telefonina così a tutti?”
mercoledì 7 luglio 2010
78-84-78 VII
La definizione di Porco inizia a starmi un po' stretta anche se in realtà dovrei dire larga.
Ci eravamo lasciati a fine inverno con un prodigioso 86 kg (10kg in più del mio peso forma) con la tendenza alla squintalata. Ho pensato che l’unica maniera per ritornare un po' a livelli da “prova costume” era era quello di farmi asportare parte del girello e invece
piano piano il peso è diminuito e sono stamattina al netto di tutto (tranne la collana) ero 77,9.
Sono un Maialesilfide, un Porcogazzella, un Suinolucertola!
Ieri ho messo una camicia che mettevo nel 1986 (ero al liceo), posso mettere i “pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate”, ho passato la prova costume, si vede, o meglio, si interpreta un accenno di tartaruga, ma soprattutto le mie ginocchia ringraziano per la cortese presa di coscienza dell’importanza della diminuzione del “peso di sopra”.
Per cui mi aspetto dei miglioramenti atletici. Soprattutto in vista dell’esame per cintura nera che avverrà nel luglio 2011.
Beh, naturalmente se passo indenne le cene di Natale, Capodanno, Pasqua e dintorni, ma mi sa che faccio in tempo a tornare maiale sul serio.
Intanto mi godo la mia silhouette e chi mi dice che ho perso l’essenza del maiale, rispondo che uno è maiale dentro ed è indipendente dal peso.
Oggi vado a comprarmi un body in lycra, nero, giallo e fucsia e poi vado ad allenarmi al parco: devo sperimentare concretamente delle nuove tecniche di combattimento.
Vuoi che il cretino di turno non venga a prendermi per il culo?
P.s.
Chiaramente, l’insulto “sei Asino quanto pesi", non è più valido.
Ci eravamo lasciati a fine inverno con un prodigioso 86 kg (10kg in più del mio peso forma) con la tendenza alla squintalata. Ho pensato che l’unica maniera per ritornare un po' a livelli da “prova costume” era era quello di farmi asportare parte del girello e invece
piano piano il peso è diminuito e sono stamattina al netto di tutto (tranne la collana) ero 77,9.
Sono un Maialesilfide, un Porcogazzella, un Suinolucertola!
Ieri ho messo una camicia che mettevo nel 1986 (ero al liceo), posso mettere i “pantaloni bianchi da tirare fuori che è già estate”, ho passato la prova costume, si vede, o meglio, si interpreta un accenno di tartaruga, ma soprattutto le mie ginocchia ringraziano per la cortese presa di coscienza dell’importanza della diminuzione del “peso di sopra”.
Per cui mi aspetto dei miglioramenti atletici. Soprattutto in vista dell’esame per cintura nera che avverrà nel luglio 2011.
Beh, naturalmente se passo indenne le cene di Natale, Capodanno, Pasqua e dintorni, ma mi sa che faccio in tempo a tornare maiale sul serio.
Intanto mi godo la mia silhouette e chi mi dice che ho perso l’essenza del maiale, rispondo che uno è maiale dentro ed è indipendente dal peso.
Oggi vado a comprarmi un body in lycra, nero, giallo e fucsia e poi vado ad allenarmi al parco: devo sperimentare concretamente delle nuove tecniche di combattimento.
Vuoi che il cretino di turno non venga a prendermi per il culo?
P.s.
Chiaramente, l’insulto “sei Asino quanto pesi", non è più valido.