domenica 22 novembre 2020

Dentro l’acqua, dentro te

 Il mare ci culla, lento, come se sapesse.

Nuotiamo vicini, ma la distanza è una finzione: bastano i tuoi occhi perché tutto si accenda.
Poi ti lasci andare sul materassino, apri le gambe, mi richiami a te con le cosce, come un’onda che non ammette scampo.
Mi avvolgi.
Mi baci.
Sento il freddo dell’acqua sulla schiena, ma il tuo corpo è calore puro, febbre, pelle che brucia sotto il sole e sotto la voglia.

Le tue braccia ci tengono insieme al materassino, ma sei tu a tenermi davvero.
Sento il tessuto del tuo costume che scivola, il tuo respiro che si mescola al mio, i tuoi capezzoli tesi contro il mio petto.
La tua mano si muove, lenta, consapevole. Sposti lo slip. Mi lasci entrare in te.
Senza parole, senza esitazioni.
Solo il mare intorno, solo il tuo corpo, solo il nostro ritmo, sussurrato tra le onde.

La mia bocca è nella tua, il tuo fiato dentro il mio.
Ci aggrappiamo l’uno all’altra come naufraghi, ma non stiamo affondando: stiamo volando, sprofondando in qualcosa di più liquido del mare, più profondo del desiderio.
E mentre il mondo si dissolve in spruzzi di luce e pelle bagnata,
arriva quel momento.
Lì, tra acqua e cielo, ci lasciamo andare.
Insieme.