Domenica scorsa mentre il Porco
faceva una passeggiata in riva al mare a raccogliere i vetrini, ha trovato una
conchiglia di un “cuore”, un frutto di mare simile alla vongola. Siccome aveva
la forma di un’ala, ha subito mandato la foto alla sua amica Manza ,
dicendole: “Manzè questa conchiglia è a forma di ala, ci potresti scrivere un
racconto”. Lei ha risposto: “Scrivilo anche tu!”.
Questo quindi è il secondo progetto di racconto con lo stesso tema: non è una gara a chi lo scrive meglio
(sicuramente quello di Amanda sarà molto più bello) però ci piaceva l’idea di
deliziare i nostri blogger che ci frequentano.
Bastiano e Melania, la vongola che
volò verso la luna.
Bastiano aveva già in mano la
fetta di limone e il coltello per aprire la vongola, quando si accorse che
aveva una forma strana.
Pulì per bene la conchiglia dalla
sabbia, sciacquandola con l’acqua di mare e provò a osservarne meglio la forma.
Non era certamente una vongola. Era più grande e con le striature rugose con
colori vivaci che andavano dal marrone al giallo. Dalle sue parti la chiamavano
caparoza.
Questo era però ancora più
strano: le due valve erano più strette ed allungate e finivano a punta;
sembravano due ali chiuse come per proteggere un angelo.
Bastiano, che non si faceva certo
suggestionare da poetiche figurazioni, afferrò la lama del coltello pronto ad
aprire la conchiglia, quando senti una voce intimargli: “Fermo!”
Bastiano si guardò intorno
cercando chi avesse mai parlato; non vide nessuno: la spiaggia era
completamente vuota. Voltò lo sguardo intenzionato a gustarsi il frutto di
mare, quando una leggera vibrazione proveniente dalla conchiglia accompagnò una
perentoria intimazione: “Fermo li!” La voce, un po' attutita, proveniva
chiaramente dalla conchiglia. “Guai a te se usi quel coltello”
Bastiano, evidentemente
sorpreso, lasciò cadere la conchiglia in terra e fece un salto indietro.
“E adesso ributtami in acqua,
grazie”
Bastiano, più divertito che
spaventato raccolse la conchiglia, la sciacquò di nuovo e si mise a osservarla.
“Nell’acqua, ti ho detto!”
“Ma tu parli!” disse finalmente
Bastiano.
“E tu non mi ascolti” rispose la
conchiglia.
Con un sorriso Bastiano avvicinò
la bocca e le chiese: “E perché non dovrei mangiarmi una caparoza?”
“Innanzitutto sono un cuore, non
una caparoza, e mi chiamo Melania, tzè che rozzo!. Tu non mi puoi mangiare”
continuò Melania “ perché domani volerò sulla luna”
“nessuno può volare fino alla luna” disse Bastiano.
“Domani il mare sarà in
tempesta, io risalirò sulla superficie, aspetterò l’onda giusta, la raffica di
vento favorevole, darò un colpo con le mie conchiglie alate, le staccherò e
vuuum! Sarò in volo fino alla luna”.
“E’ la storia più assurda che
abbia mai sentito” disse Bastiano “ma non ti mangerò” e lanciando Melania, una
risata argentina accompagnò la lunga traiettoria curva verso il mare.
“Grazieeee!”, urlò Melania di
rimando prima di tuffarsi in acqua.
Bastiano si sedette sulla riva e
prese una vongola e il limone dal cesto di vimini. Indugiò un momento prima di
chiedere: “Qqualcun'altra di voi
deve dirmi qualcosa?”
Non ricevendo nessuna risposta,
si gustò gli ultimi frutti di mare, osservando delle nubi nere che si
radunavano all’orizzonte.
Si era dimenticato ormai
dell’accaduto e qualche giorno dopo Bastiano ritornò sulla spiaggia, perché il
mare dopo la tempesta dona sempre dei regali alla terra.
Mentre raccoglieva dei rami di
una forma strana, raccolse una conchiglia a forma di ala con dei colori vivaci
e la esaminò.
“Diavolo d’una Melania, ce l’ha
fatta!” esclamò, alzando uno sguardo fantasticante come per cercare in un
limpido giorno di sole, la luna.
“No, ma ci riprovo domani!”, gli
rispose una voce femminile proveniente da uno scoglio lì vicino. E un granchio
si tuffò in acqua.
E a Bastiano sembrò, anche se
non era del tutto sicuro, che il granchio gli avesse strizzato l’occhio.